E' vero, l'obiettivo principale era di evitare il derby col Napoli, il Chelsea e l'Arsenal. Ma appena dietro, tra le insidie principali per l'Inter, c'erano anche loro. Die Adler dell'Eintracht Francoforte, la compagine diventata in corso d'opera una delle candidate ad arrivare quanto meno tra le prime quattro della competizione. Andata nel catino della Commerzbak-Arena (oltre 50 mila posti) il 7 marzo, ritorno a San Siro sette giorni più tardi. Lì dove si deciderà tutto. Lì dove si proverà ad eliminare la vera mina vagante dell'Europa League 2018/2019.

MODULO DI GIOCO E NUMERI IN BUNDESLIGA - Adi Hutter, tecnico che ha preso il posto di Niko Kovac, dopo essere partito col 4-2-3-1 è passato al 3-4-2-1, schieramento in grado di esaltare le caratteristiche dei tanti uomini offensivi dinamici e interscambiabili che ha a disposizione. In campionato, dopo 22 partite, l'Eintracht ha collezionato 34 punti, frutto di nove vittorie, sette pareggi (di cui quattro nelle ultime quattro) e sei sconfitte. Difficilmente può pensare di rientrare nella lotta per la zona Champions (il Lipsia quarto dista ad oggi sette lunghezze), in compenso però se la vedrà fino alla fine almeno con Bayer Leverkusen, Wolfsburg e Hoffenheim per il pass alla prossima EL. Quinto attacco del torneo (41 reti siglate), difesa non impenetrabile ma nemmeno iper-perforata (28 gol incassati, solo due in più rispetto al Bayern Monaco).

IL CAMMINO IN EUROPA LEAGUE - Numeri che si fanno decisamente più interessanti (anzi, devastanti) in campo internazionale. Inserita nello stesso girone della Lazio, la squadra tedesca ha letteralmente dominato il gruppo H vincendole tutte, segnando ben 17 reti e subendone appena 5. Ai sedicesimi, nonostante ci arrivasse da testa di serie, è stata decisamente sfortunata visto che ha pescato lo Shakhtar Donetsk, "retrocesso" dalla Champions League dopo aver chiuso terzo il raggruppamento con Manchester City e Lione. Problemi? Macché: 2-2 in Ucraina, addirittura 4-1 davanti ai propri tifosi. 23 centri in totale, 41 tiri in porta: nessuno come lei in EL. Sei di questi proprio nelle due partite al cospetto dei biancocelesti di Inzaghi. Occhio a un'altra statistica "storica": l'Eintracht ha vinto 16 delle 37 sfide contro le italiane (oltre a 8 pareggi). 

LA STELLA - Spaventosa l'annata di Luka Jovic. Secondo miglior marcatore dell'Europa League con sei marcature (meglio ha fatto solo Dabbur del Salisburgo, a quota sette), a cui vanno ad aggiungersi le ben quattordici in patria, dove è l'attuale capocannoniere davanti a gente del calibro di Lewandowski, Reus, Alcacer e Werner (complice il pokerissimo nel 7-1 al Dusseldorf a ottobre). Gioiello serbo classe 1997, paragonato a Radamel Falcao, in prestito dal Benfica che lo ha ceduto due anni fa con la formula del prestito biennale più opzione. Opzione che, manco a dirlo, in estate sarà esercitata. Con la piena volontà di tramutare a titolo definitivo un affare che si preannuncia a dir poco oneroso. Bisogna far presto: le big d'Europa (col Barcellona in pole) gli hanno già da tempo messo gli occhi addosso.

LA SQUADRA - Alle spalle di Jovic, tecnica da vendere. A partire da Sebastien Haller che con il compagno di reparto forma una coppia da 25 gol. E siamo ancora a febbraio. Tra i pali Kevin Trapp, ancora di proprietà del Psg, al centro della difesa la maestria di Martin Hinteregger, sulla trequarti la fantasia a tratti geniale del quasi 24enne Mijat Gacinovic, al momento terzo miglior assist-man della competizione. Una spina dorsale di spessore all'interno di un mix di esperienza e qualità che sta portando risultato davvero notevoli.

DIFFICOLTA' AVVERSARIO (1-5): ****