Le catene laterali, costituite solitamente da coppie di esterni offensivi/terzini o di mezz'ali/terzini, sono da tempo oggetto di una lunga e laboriosa opera di rifondazione concettuale: se fino a qualche decennio fa a pochissimi terzini era concesso il lusso di superare la metà campo, al giorno d'oggi sono più che apprezzati tutti quei giocatori capaci di disegnare gioco a partire dalle fasce, sia con traccianti taglialinee sia, soprattutto, con cross precisi e taglienti: la mania del tiki-taka ha forse fatto dimenticare l'efficacia che una soluzione, tanto banale quanto immortale come un cross dalla linea di fondo o dalla trequarti, possa avere nell'economia di un incontro. Molte squadre hanno ormai quasi del tutto abbandonato la via del cross, proponendo attacchi leggeri e mobili con falsi nueve in abbondanza, ma un fronte di resistenza piuttosto coriaceo persiste ancora. Andiamo a scoprire quali sono i suoi esponenti di spicco.

In Premier League nei primi posti di questa speciale graduatoria ci sono tanti esterni difensivi: Lucas Digne è quello che maggiormente ricerca i suoi compagni in area con 2.3 cross per 90 minuti (3 assist per lui in stagione), seguito a ruota da Kieran Trippier, anche lui a quota 3 assist in stagione con 2.1 cross per partita. James Maddison, trequartista piuttosto mobile del Leicester, occupa il terzo gradino del podio con i suoi 1.8 cross medi, ed i 2.7 passaggi chiave a partita (miglior performance in Inghilterra), arrivati anche da altre situazioni di gioco, rendono l'idea della qualità tecnico-tattiche del giovane inglese.

In Liga è Dani Parejo, regista ed anima del Valencia, a risultare il più ossessionato dagli spioventi a centro area, pur partendo nominalmente da regista in un centrocampo a 4. Sono 2.4 i cross tentati per 90 minuti, un dato di poco superiore ai 2.3 cross medi tentati da un "vecchio" golden boy europeo come Adrien Januzaj. Trovare giocatori delle big anche solo nelle prime 50 posizioni di questa classifica è quasi un'impresa: le sole apparizioni degne di nota sono quelle di Kross (1.5 cross/partita) e Marcelo (0.9), compagni di squadra in un Real Madrid che quest'anno fa fatica a ritrovarsi.

In Serie A troviamo invece il giocatore con la maggior media cross d'Europa: è "il Papu" Gomez, che tenta 2.9 cross a partita alla ricerca di Zapata o di qualche inserimento degli esterni di centrocampo. Dietro di lui i "cugini" Luis Alberto e Florenzi, rispettivamente a quota 1.6 ed 1.5 cross medi per partita, piuttosto staccati dalla vetta ed anche dagli altri giocatori citati, testimonianza diretta del fatto che in Italia il numero di cross sia leggermente più basso rispetto a quello degli altri campionati europei. Se questo dipenda da una precisa scelta tattica degli allenatori o dalle inclinazioni personali degli interpreti in campo (o magari da entrambe le cose) è un argomento di discussione piuttosto interessante.

In Bundesliga a comandare la classifica è Joshua Kimmich, giocatore fondamentale nello sviluppo della manovra del Bayern Monaco: i suoi 2.3 cross a partita, quasi tutti per la testa di Lewandoski (da inizio anno il numero di assist al polacco è piuttosto rilevante), rappresentano la miglior prestazione in terra tedesca. Dietro di lui una coppia interessantissima di giocatori eclettici e poliedrici, con Max Kruse a quota 1.9 cross per partita e Throgan Hazard subito dietro ad 1.8. Anche in questo caso, il numero di assist è piuttosto interessante (3 per Kruse, 5 per Hazard).

Infine, in Ligue 1 si crossa davvero tanto: diversi giocatori sfondano il muro dei 2 tentativi a partita, a differenza di quanto visto negli altri campionati. Dimitri Payet (2.5 cross a partita) e Memphis Depay (2.2 cross/partita) sono i migliori in termini di quantità e qualità dei cross (3 assist per Payet, 4 per Depay), mentre non v'è quasi traccia di giocatori del PSG nelle prime 50 posizioni di questa speciale graduatoria, con il solo Neymar (1 cross a partita di media) a comparire di sfuggita: del resto, perchè crossare quando si può arrivare in porta col pallone?

Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.