Ricomincia il campionato, con la prima del girone di ritorno che va in scena all'Olimpico, dove una Roma rilanciata dalla Coppa Italia ospita un Torino falcidiato dagli infortuni soprattutto a centrocampo.

Mazzarri, in totale emergenza, conferma un ibrido 3-5-2 con Aina e Parigini intermedi, con quest'ultimo con inevitabili velleità offensive, di modo da far allargare Iago Falque in avanti e mutare il modulo in 3-4-3. Di Francesco, invece, senza Florenzi ripropone a sorpresa Karsdorp a destra e conferma Zaniolo alle spalle del centravanti, che torna ad essere Dzeko. Sfortunatissimo Under, che dopo soli 4 minuti si ferma per un problema alla coscia destra: al suo posto El Shaarawy, che ricompone quello che, di fatto, sarebbe ad oggi il poker offensivo titolare, sulla carta. Parte volitivo il Torino, che avvolge la difesa di casa con veemenza, grazie alle folate di Ansaldi, Aina e Parigini, che tendono fisiologicamente ad allargare il gioco. Dopo pochi minuti, però, la tendenza si inverte: decisivo un piazzato di Kolarov, preciso, sul secondo palo, per Fazio, che rimette in mezzo. La superficialità di Djdji in marcatura sull'argentino, e l'ostinata azione di Zaniolo fanno il resto: Roma in vantaggio, e partita in discesa.

Decisivo, qualche minuto dopo, anche Karsdorp, in giornata di grazia. Taglio centrale e palla al miele in area che smarca El Shaarawy, sul quale frana un ingenuo Sirigu: rigore di Kolarov, e raddoppio casalingo. Da quel punto in poi, Roma in controllo totale della gara: le azioni pericolose, orchestrate soprattutto dalla classe di Zaniolo e Dzeko, si ripetono fino al 45', ma il risultato non muta. A tempo scaduto, però, il Torino ha l'occasione per dimezzare le distanze: palla calibrata col contagiri di Belotti che libera Iago davanti a Olsen, ma lo spagnolo sciupa malamente, colpendo il palo. Si va quindi all'intervallo.

Il secondo tempo si apre con lo stesso tono: la Roma tiene in mano gioco e manovra, e la prima occasione dopo 3' capita a Dzeko. Palla in mezzo di Kolarov e il bosniaco sciupa clamorosamente da un metro.

Gol sbagliato, gol subito: azione insistita ospite di Belotti, rimpallo che arriva a Rincon, che dal limite trova l'angolo giusto e fredda Olsen e Olimpico. La partita, a questo punto, si accende, anche sotto il punto di vista agonistico: Mazzarri allora toglie un pessimo e svogliato Iago per Zaza, e irrobustisce il suo scheletro. E la partita cambia: una palla, apparentemente innocua, rilanciata dalla difesa, trova stavolta al limite l'eccezionale Ansaldi, riscopertosi nel ruolo di centrocampista. E l'argentino al volo non perdona: 2-2, e partita rimessa sui binari dell'instabile equilibrio. E difatti, passano una manciata di secondi e Pellegrini taglia splendidamente per El Shaarawy: De Silvestri lo abbandona, e da solo il Faraone non sbaglia. 3-2 per la Roma, che pochi attimi prima aveva sostituito l'evanescente Kluivert con Schick. 

Si lotta con forza fino al 94', ma a parte molta confusione non succede null'altro: altra vittoria per la Roma, che prosegue la sua rincorsa verso le alte sfere della classifica. Ed una zona Champions che sembra giorno dopo giorno sempre più credibile.