La vita di Carlos Tevez è stata tutto fuorchè banale. Cresciuto in uno dei contesti più difficili che l’Argentina possa avere, la carriera dell’Apache ha dato il via, come già risaputo, ad una produzione da parte della televisione argentina su una serie tv che raccontasse tutto Tevez, dall’infanzia alla Libertadores conquistata. 

In un’intervista a El Clarin, peraltro, Tevez ha ammesso di come la serie non si perderà neanche un dettaglio, raccontando anche di come sia ‘nata’ la famosa cicatrice. 

LA MIA INFANZIA"È stato difficile. Ho vissuto tutto quello che si vive nei quartieri marginali: droga, armi e rapine. Ma nonostante questo noi bambini eravamo felici, giocavamo sempre a calcio e questo ci bastava".

LA MIA SERIE TV "Con la produzione abbiamo deciso di raccontare la mia storia così com'è. Non manca nulla: dal giorno che mi sono procurato la cicatrice sul volto fino al debutto col Boca". 

NON MI PIACE LA POLITICA "Possiamo passare un'intera giornata a parlare di politica e non saremo mai d'accordo. Nel frattempo ci sono persone che stanno morendo di fame. Perdiamo tempo a discutere e non facciamo nulla per i ragazzi che stanno morendo di fame. Serve il buon esempio".

NON SEGUO IL CALCIO - “Macché, mai. Non mi piace il calcio. Se in tv c'è Barcellona-Real Madrid e su un altro canale trasmettono un torneo di golf, guardo il golf. Non sono mai stato un fanatico delle partite. A me piace giocare, avere la palla tra i piedi. Com'è stato vincere la Libertadores? La miglior soddisfazione che può avere un calciatore".