Prendi un gruppo di amici, metà anni novanta, quando i maglioni strabordavano dai jeans ascellari e la Y10 era la tua Ducati; poi prendine uno che un giorno si presenta con un foglio di giornale “regà sto gioco deve esse fico, perché non lo famo.” In realtà nel tempo dirà che l’idea era la sua e che gli è stata rubata… ma questa è un’altra storia. Così iniziò il tutto, quando ancora sulle quote compariva il nome di Van Basten, preso soltanto per rispetto perché non avrebbe mai giocato. Certo allora era diverso, le formazioni erano date con il telefono di casa, messe nella cassetta della posta, scambiate in piazza sui pizzetti e i conti fatti rigorosamente a mano, tutti Fantozzi del lunedì.

Poi però tocchi i vent’anni e inizi a conoscere il tuo avversario più acerrimo, quello con la T sul pettorale, il tempo per capirci. Lui se ne sbatte e accelera, è difficile stargli dietro e quel gruppo di amici ha tempi diversi, come è normale che sia. Così c’è chi parte in ritardo, chi non parte proprio, chi parte piano e chi parte veloce, insomma si cresce e ognuno presto o tardi comincia a fare altri conti. Sarebbe facile perdersi di vista, oggi siamo peggio che su un circuito di formula uno, eppure accade che noi il T per il fanta lo continuiamo a trovare e poco importa se invece di Totti, Nesta e Baggio dobbiamo litigarci Caseidone, le nostre valigie piene di fantamiliardi sono sempre pronte per una nuova asta. Così dopo quasi 25 anni c’è la certezza di rincontrarci almeno per due riunioni e per la cena che offre il vincitore (con i soldi dei perdenti…). E’ chiaro che per tenere un gruppo di amici unito nel tempo serve di più, ma la fantacolla è servita, serve e servirà ancora, perché quando si parla di fantacalcio non c’è niente da fare, la pancia torna piatta e i capelli più folti e le preoccupazioni sono concentrate tutte sulla tibia dei tuoi giocatori.

Sono il fondatore di una lega Mantra a 8 partecipanti. Innanzitutto volevo fare un ringraziamento a chi ci da la possibilità ogni turno di campionato di dimenticare piccoli e grandi problemi e farci passare un po' di tempo in modo spensierato e farci sentire tutti piccoli Mister. 

So perfettamente che ognuno avrà giornate storiche da raccontare ma a queste ne voglio aggiungere una che ho vissuto da spettatore neutrale. Finale secca di SUPERCOPPA, si affrontano LAS PALMAS (vincitore campionato) e VALENCIENNES (vincitore coppa). Vi lascio immaginare i giorni che precedono la sfida quante se ne dicono sui vari social e la cosa che mi sorprende è che nessuno dei due piange, anzi sono entrambi convinti delle loro forze arrivando a dire che sarà una VITTORIA IN CIABATTE. 

Fino a qui nulla di strano se non fosse che il Mister del VALENCIENNES il martedì salva una formazione che definire stramba è poco (pretattica?) e poi succede, vuoi per dimenticanza, vuoi per impegni, o quello che volete, che questa rimane tale e ritrovandosi a giocare con un 3-4-3 e con IZZO punta centrale e i suoi big (Icardi, Boateng, Simeone e cosi via) tutti in tribuna. 

Vi lascio immaginare quante parolacce per questa dimenticanza da una parte e quanto godimento dall'altra...Ma qui succede l'imponderabile....Las Palmas ha causa di una giornata negativa della sua squadra non arriva a 66(1 goal) e il Valenciennes ha solo 7 giocatori titolari. E questa si rivela la sua fortuna, poiché essendo permesse 4 sostituzioni (no cambio modulo ma solo ottimizzazione delle sostituzioni da parte del sistema) la sua squadra torna a giocare in 11 con varie penalità ma con Izzo che torna nel suo ruolo e come attaccante entra DI FRANCESCO autore quella sera (forse rimarrà l'unica della sua carriera) di svariati bonus che portano il VALENCIENNES a fare 68 punti ed a vincere la supercoppa!!!!!!!!

PS: alcuni giorni dopo ci siamo divertiti a fare i calcoli ipotetici sulla formazione che avrebbe voluto schierare e la sorpresa è che con quella avrebbe fatto meno punti del Las Palmas e avrebbe di conseguenza perso la finale!!!!

Gianfranco - La mia Lega Fantagazzetta

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