Mentre il Torino si interroga sulla compatibilità tra Zaza e Belotti, chi invece la maglia granata l'ha lasciata, Mbaye Niang, riflette sul suo passato. Tornato in patria, dopo una breve avventura in granata, il francese per ora fatica a ingranare. Solo 145' stagionali, al momento, senza gol, per lui, che veste la maglia del Rennes. Queste alcune sue riflessioni all'Equipe.

L'ADDIO ALL'ITALIA - "Al Torino ho avuto diversi alti e bassi. La stagione è stata positiva solo da novembre a marzo, ma poi si è fatto tutto più complicato. In Italia ho giocato a lungo, facendo anche quello che dovevo fare in un club importante come il Milan. Mi ero fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa. Poi ho avuto bisogno di ritrovare il sorriso e la gioia di giocare. Per questo sono venuto qui al Rennes: ho molte motivazioni, il club ha ambizioni".

CRESCITA AL MILAN - "Se hai in squadra gente come Mexes, Ambrosini, Robinho, Boateng e Abbiati, è sicuramente più facile vincere. Ma io sono contento di aver commesso i miei errori in passato, perché mi hanno permesso di crescere e di poter diventare un giorno un padre con la testa a posto“.  

CALO PERSONALE "A 16 anni entravo in campo e lo facevo per divertirmi ed è per questo che mi riuscivano giocate niente male. All'epoca ero spensierato, poi mi hanno cominciato a conoscere e non è stato più così".