Dopo la stagione dei record, dopo la migliore annata della propria storia coronata con un terzo posto valido la altrettanto storica qualificazione in Champions, l'Atalanta di Gasperini riparte da Ferrara, dove sulla propria strada trova un avversario tutt'altro che agevole da affrontare, la Spal di Semplici. Hanno cambiato tanto le due squadre, ma solo i padroni di casa iniziano la stagione con i nuovi in campo, su tutti Di Francesco, prelevato dal Sassuolo. È una gara con tanti ex in campo, da Berisha fino a Petagna, passando per Kurtic, è una gara che i rispettivi tecnici non voglio e non possono permettersi di sbagliare, è una sfida unica nella cornice festante di Ferrara. Allo Stadio Paolo Mazza è tutto pronto, a darsi battaglia Spal e Atalanta.

Tanti ex nell'undici iniziale messo in campo da Semplici che, nel proprio 3-5-2, schiera Berisha tra i pali con il trio d'esperienza formato da Cionek, Vicari e Felipe a coprirgli lo specchio. A centrocampo D'Alessandro e Igor esterni con Valoti, Missiroli e Kurtic al centro. In avanti il neoacquisto Di Francesco a spalleggiare Petagna

Gasperini cambia modulo, scegliendo il 3-4-1-2, e interpreti rispetto a come ha chiuso la passata stagione, in attesa di recuperare la forma fisica dei nuovi acquisti. Così va tra i pali Gollini, con Djimsiti, Palomino e Masiello nel terzetto difensivo. Hateboer e Gosens esterni fluidificanti, con De Roon e Freuler al centro. In avanti Pasalic trequartista alle spalle del duo offensivo formato da Gomez e Petagna.

Dopo i saluti di rito, inizia la stagione e il match tra Spal e Atalanta. Subito Spal offensiva e subito in gol, grazie a una combinazione magistrale tra Petagna e Di Francesco, finalizzata da quest'ultimo per il vantaggio dei ferraresi. La replica dell'Atalanta tarda ad arrivare, ma quando è il momento occorre il miglior Berisha per sventare il tentativo del Papu Gomez che, dopo l'ottimo dialogo con Pasalic, calcia a colpo sicuro trovando l'ex di turno, il portiere albanese, a sbarrargli la strada. Gol mancato, gol subito, come dalla non scritta ma sempre valida legge del calcio, così al minuto 26' è l'esordiente Igor a prendere la scena, facendo ammattire Hateboer con un dribling ubriacante e servendo a Petagna l'assist per il raddoppio che non lascia scampo alla Dea e permette alla Spal di fissare il parziale sul 2-0. La reazione dell'Atalanta questa volta non si fa attendere e dopo un ottimo intervento di Berisha su una sfortunata deviazione di Cionek verso la propria porta è Gosens a sfruttare l'ottimo assist di Hateboer dalla destra, surclassando in elevazione D'Alessandro e dimezzando il vantaggio per i suoi. C'è ancora tempo per la firma di uno spento Zapata ma il suo potentissimo colpo di testa si ferma sulla traversa al 40', dopo che Gollini su Valoti oltreché Berisha su Freuler avevano deliziato i propri sostenitori con spettacolari interventi. Al 46', dopo un solo minuto di recupero termina uno splendido primo tempo con gli spallini in vantaggio sulla Dea per 2-1.


Nella ripresa si riparte con i medesimi 22 in campo e ancora con la Spal subito in avanti, ma con poco successo. Dopo pochi minuti Gasperini mescola subito le carte con Muriel e Malinovskyi che prendono il posto di Masiello e Freuler. Le squadre abbassano i ritmi del primo tempo e ricominciano a studiarsi, almeno fino al 70' quando il neo entrato Luis Muriel approfitta di un tentennamento in fase di chiusura di Missiroli e dalla distanza trafigge Berisha per il momentaneo pari. Non basta, perché al 76' ancora Muriel completa la rimonta concedendo il bis, ancora dalla distanza, ancora approfittando di un errato disimpegno della retroguardia spallina, questa volta con Cionek protagonista in negativo. La Spal accusa il colpo e limita la propria percussione offensiva alla velocità di Di Francesco, lasciato, tuttavia, troppo isolato dai compagni. Così, dopo il recupero di 4', cala il sipario sul match con l'Atalanta che si impone per 3-2. 

Resta il rammarico per la Spal di Semplici per una gara che era iniziata col giusto piglio, ma che è terminata nel peggiore dei modi, servirà da lezione per i ferraresi che dovranno imparare a gestire le emozioni e soprattutto le energie in vista dei prossimi impegni. Chi ha imparato la lezione è la Dea di Gasperini che parte male ma termina a mille e soprattutto con un super Muriel che fa già sognare i tifosi bergamaschi, anche e soprattutto alla luce del prossimo storico sorteggio Champions, più che mai atteso in casa nerazzurra.

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