Nella storia ultracentenaria della Juventus le sfide con il Milan hanno sempre rappresentato eventi particolari, diversi da tutte le altre partite. Per molti anni Vecchia Signora e Diavolo si sono contese il titolo di squadra più forte, ma mentre i bianconeri riuscivano a strappare questo titolo tra le mura italiche, i rossoneri hanno sempre avuto un DNA più tendente all'ambito europeo.

Il rapporto tra le due squadre, a parte qualche controversa annata, è stato sempre di rispetto reciproco, a differenza di molte rivalità con le altre società di Serie A come, ad esempio, Inter e Napoli.

Attualmente i due team stanno vivendo periodi diametralmente opposti, i bianconeri puntano al loro nono Scudetto consecutivo, mentre il Milan è ancora alla ricerca di sé stesso, dopo il passaggio da Berlusconi alla scellerata cordata asiatica ed il conseguente passaggio al gruppo Eliott. La confusione in sede si è poi propagata sul campo dove il passaggio dei vari allenatori ha portato a campionati anonimi fino alla clamorosa decisione di rinunciare alla partecipazione alla coppe Europee per poter lavorare con maggior calma, seppur a budget ridotto. Le premesse di questa stagione sembravano essere positive, con l'arrivo di un allenatore in rampa di lancio come Giampaolo, ma anche quest'anno i risultati hanno stentato ad arrivare con giocatori cruciali come Piatek che hanno reso decisamente al di sotto delle alternative, fino ad arrivare ad un fisiologico cambio di guida tecnica con la panchina affidata ad un esperto come Pioli.

Dall'altra parte della barricata Andrea Agnelli dopo essersi insediato nel ruolo di Presidente ha avuto fin da subito un'idea di crescita per la Juventus sia dal punto di vista sportivo che da quello economico, progetto culminato in una serie di trionfi sul campo ma che pecca ancora di quello più importante. Dopo i tre anni di Conte ed i cinque di Allegri la dirigenza bianconera ha provato a dare una svolta scegliendo un allenatore sulla carta meno "pragmatico" rispetto ai due predecessori e che nelle precedente esperienze aveva denotato un certo stile di gioco che a Torino non si vede da diversi anni. Tuttavia questo gioco sembra voler latitare, ed anzi nelle ultime partite la qualità del palleggio bianconero sembra essere vistosamente regredita, con le vittorie arrivate unicamente con reti nel finale e grazie a prodezze individuali come quella di Douglas Costa contro la Lokomotiv Mosca.

Per entrambe le squadre il match di questa sera potrebbe dunque rappresentare un punto di svolta prima della sosta per le Nazionali. Nel caso in cui i padroni di casa riuscissero ad imporsi con uno scarto maggiore di una rete, Bonucci e soci potrebbero ritrovare quella serenità che pare essere mancata nelle ultime uscite. Se invece il Milan riuscisse a strappare un pareggio o ancor meglio una vittoria, il gruppo potrebbe ritrovare il sorriso e cercare la quadratura definitiva del cerchio con più calma, consci di avere un organico in grado di riuscire a fermare anche un'armata come la Juventus.

Per i bianconeri gli uomini chiave sono i soliti noti anche se molto dello sviluppo della manovra spetterà al solito Pjanic, se il bosniaco dovesse essere ingabbiato come nelle ultime partite, i bianconeri dovranno trovare una fonte di gioco alternativa, magari inserendo dal primo minuto il gallese Ramsey. Nonostante i diversi problemi fisici, il gallese ha infatti già dimostrato di saper cambiare ritmo alla gara con le sue incursioni centrali ed i suoi spostamenti orizzontali per riuscire a dialogare al meglio con i compagni di squadra. Per Pioli molto dipenderà invece dallo spagnolo Suso, l'ex Liverpool è un giocatore molto altalenante, anche all'interno dello stesso match, per questo i bianconeri dovranno comunque prestare molta attenzione a lui ed al pistolero Piatek.

Dal punto di vista fantacalcistico sarà interessante il duello sulle fasce esterne, i bianconeri proporranno con ogni probabilità il tandem sudamericano Cuadrado-Alex Sandro, mentre nel Milan troverà sicuramente spazio dal 1' l'ex Madrid Theo Hernandez, dall'altra parte ballottaggio Conti-Calabria.

In casa Juventus le chiavi di lettura del match saranno molteplici a partire dalla formazione iniziale che sceglierà Maurizio Sarri. Per sua fortuna il tecnico ha una pletora di soluzioni a disposizione, soprattutto dalla cintola in su, da Bernardeschi a Douglas Costa, passando dal già citato Ramsey ed aggiungendoci anche quel Bentancur visto in posizione avanzata già più di una volta. In attacco bisognerà invece capire se il problema di Ronaldo è archiviabile alla voce "fastidio" o è qualcosa di più grave. Nonostante l'ovvio rispetto per gli avversari e qualsiasi siano le scelte iniziali di Sarri, l'obiettivo dei bianconeri però resta unicamente quello della vittoria: spettacolari o meno Bonucci e soci vogliono fortemente rispondere all'Inter di Conte, attualmente prima in classifica dopo la vittoria in rimonta contro il Genoa.