Centrocampista dalle qualità superiori, dopo un anno di incertezze quest'anno Miralem Pjanic è tornato ad essere una delizia anche per il fantacalcio. E proprio in termini fantacalcisitici, il bosniaco ha rivelato a TuttoSport l'accordo, o comunque definibile come tale, tra lui, Dybala e Cristiano Ronaldo per la gestione dei calci piazzati e delle punizioni. Anche Scudetto, Champions e Sarri: queste le parole di Pjanic. 

QUELLO CHE MI CHIEDE SARRI... - "Nuovo ruolo e rendimento? Cerco di fare quello che mi chiede Sarri, di trovare spazio e farmi vedere per ricevere palla. Quello che mi piace nella sua visione è il gioco a uno-due tocchi, il far correre la palla più di noi, perché la palla viaggia sempre più veloce. A me piace giocare così, con meno tocchi possibile. Ho un ruolo molto importante e mi trovo molto bene in questo modo di giocare. Dobbiamo essere più cinici e concretizzare di più, questo porterà anche gli avversari ad avere più rispetto e più paura di noi"

INTER - "È bello, perché ti fa stare concentrato e non ti fa rilassare. Ma non ci importa più di tanto di loro, noi dobbiamo fare la nostra strada: il campionato è appena iniziato, l’importante è tenere questo passo e provare ad allungare".

STO BENE ALLA JUVE - "Questo è il quarto anno che sono qua e mi sento veramente bene. E’ una società che mi piace tantissimo, per come sta crescendo, per la storia che ha. E’ un club fantastico e sono molto felice, così riesco a far vedere il mio calcio al meglio"

LE PUNIZIONI - "Ronaldo in allenamento segna da fermo? Sì, certo che fa gol. Abbiamo buoni tiratori, Dybala con il sinistro e io e Cristiano con il destro. Io mi trovo sicuramente più a mio agio da posizioni più vicine alla porta, Cristiano ha un calcio più potente da lontano, ma l’ho visto calciare bene anche da vicino. Non c’è nessun problema nel gestire le punizioni. Cristiano mi ha detto che se voglio calciare le punizioni da più vicino non ha problemi a lasciarmele tirare. Ma io non ho mai avuto problemi di questo tipo, se c’è qualcuno che può permettersi di decidere quando tirare è lui".