Ha certamente raccolto meno di quanto dimostrato l'Hellas Verona di Juric, ma alla conta finale i punti in classifica sono solo 6 e la posizione del tecnico ex Genoa inizia a farsi traballante. Non se la passa meglio il Doria di Di Francesco, che vive il peggior periodo dal proprio ritorno in massima serie, con soli 3 punti in sei gare e anche per l'ex Sassuolo potremmo essere ai titoli di coda in caso di risultato odierno non soddisfacente. Allo Stadio Bentegodi di Verona, Hellas e Samp si giocano già una fetta del proprio futuro nella stagione corrente; sulla carta è un'occasione per entrambe, ma guai a sottovalutare l'avversario quando questi ha toccato il fondo; Juric e Di Francesco sanno bene di non potersi più permettere alcun passo falso.

Juric nel 3-4-1-2 odierno schiera Silvestri tra i pali, con Rrahmani, Gunter e Kumbulla in difesa, quest'ultimo preferito a Dawidowicz. A centrocampo Faraoni, autore del gol del pari contro il Cagliari, poi Veloso, Amrabat e Lazovic. In avanti la sorpresa è l'esordio del classe 2001 Salcedo, ex Genoa che, con Pessina forma il duo offensivo alle spalle dell'unica punta Stepinsky

Di Francesco mescola le carte rispetto all'ultima uscita e schiera dinanzi ad Audero, nel proprio 3-5-2, Bereszynski, Ferrari e Chabot, quest'ultimo preferito a Colley; esterni di centrocampo sono Depaoli e Murru, al centro fuori Linetty a causa di una sofferenza muscolare, dal 1' Vieira, Ekdal e Jankto. In avanti Bonazzoli vince il ballottaggio con Rigoni e Gabbiadini e affianca Quagliarella come terminale offensivo.

Dopo i convenevoli di rito, inizia il primo tempo e parte subito bene l'Hellas che con Amrabat trova l'inserimento senza palla di Stepinski, chiuso in corner. Dagli sviluppi del calcio piazzato, Miguel Veloso pennella per l'indisturbato Kumbulla che insacca di prima intenzione, quando il cronometro segna il minuto 9. Sulla gioia del primo gol in massima serie del classe 2000 il Verona continua a spingere e il Doria accusa il colpo subendo le sortite offensive avversarie. Il match si incattivisce e fioccano i cartellini gialli, anche per proteste. De Paoli e Murru soffrono i rispettivi avversari, ma l'ex Chievo prova comunque a spingere e dai suoi piedi nascono due timidi tentativi offensivi vanificati da Bonazzoli e Quagliarella, sempre sconfitti nell'uno contro uno contro la retroguardia gialloblù. Al 47' occasione per i padroni di casa ancora ispirata da un inarrestabile Amrabat che supera due avversari e apre per Stepinski, la cui conclusione è murata in angolo da Audero. Non accade più nulla e dopo 3' di recupero termina la prima frazione di gioco sul parziale di 1-0, firmato Kumbulla.

Nella ripresa si riparte con i medesimi 22 della prima frazione di gioco in campo e subito con il Doria in avanti, nel tentativo di cambiare volto al match, ma il cross di De Paoli è fuori dalla portata dei compagni. È solo un'illusione perché il Verona riprende subito il pallino del gioco e trova subito l'occasione con Pessina che ci prova da fuori, ma trova la pronta respinta di Audero. Girandola di sostituzioni che portano il Doria a provarci, con il neo entrato Caprari, ma Silvestre si allunga e devia in corner. Il Doria prova timidamente a reagire al dominio in campo dei padroni di casa, al 74' traversone di Depaoli, palla per Quagliarella e colpo di testa di prima intenzione, ma Silvestri chiude lo specchio. Doria sbilanciata, Hellas che si affida alle ripartenze, può accadere di tutto da un momento all'altro e questo avviene al minuto 81', quando Murru prima causa una punizione da posizione ideale per il traversone di Veloso, poi devia verso la propria porta il traversone di quest'ultimo, per il Doria è notte fonda. Il 2-0 taglia le gambe agli ospiti e spegne sul nascere ogni tentativo di rivalsa. Non accade più nulla e dopo 3' di recupero termina la partita, Hellas Verona batte Sampdoria 2-0.

Sin da subito la Samp ha iniziato con timore e il gol a freddo ha accentuato questo stato d'animo, mai colmato per tutta la durata del match. Faranno discutere le scelte iniziali, sia nel comparto offensivo che in quello difensivo di Di Francesco. La squadra dopo la mediocre prestazione odierna sembra aver abbandonato il tecnico e se prima di questa gara la panchina dell'ex tecnico del Sassuolo era calda, adesso scotta. 

Se la ride invece il padrone di casa Juric, protagonista con la sua compagine di un'ottima gara culminata col miglior risultato possibile. Adesso testa la Napoli per i veronesi e alla Roma per il Doria, non è certo se con i medesimi allenatori in campo.

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