Ha chiuso l'anno come peggio non avrebbe potuto, il Milan di Stefano Pioli, con un passivo di cinque reti contro l'Atalanta che ha probabilmente fatto toccare il punto più basso della recente storia rossonera; l'ha iniziato come meglio non avrebbe voluto augurarsi, con un Zlatan Ibrahimovic in più e tanta voglia di far bene, per mettere il disastroso inizio di stagione alle spalle e puntare senza esitazioni in un 2020 più che esaltante, perché la pazienza dei tifosi rossoneri è terminata e anche in dirigenza qualcuno inizia a tremare. La sconfitta interna del Doria contro la Juventus, al contrario, nonostante il risultato finale, ha messo in evidenza quanto di buono fatto da Ranieri da quando guida la Sampdoria, un tecnico che con il duro lavoro sta risollevando i blucerchiati e oggi cerca il colpo gobbo a Milano.

Pioli cambia qualcosa rispetto all'Atalanta, tra i pali confermato Donnarumma, in difesa si cambia con Calabria al posto di Conti e Romagnoli, Musacchio e Hernandez a completare il quartetto difensivo. A centrocampo fuori Kessiè e dentro Krunic che vince anche il ballottaggio con Paquetà rientrante dalla squalifica rimediata. Bennacer e Bonaventura completano il centrocampo a tre. In avanti non c'è l'atteso esordio dal 1' di Ibrahimovic. Centrale offensivo parte Piatek con Suso e Calhanoglu ai lati. 


Ranieri ha gli uomini contati e non cambia molto rispetto alle ultime uscite con Audero tra i pali; Bereszynski, Colley, Chabot e Murru in difesa. A centrocampo Thorsby, Linetty, Vieira e Ramirez; in avanti il duo offensivo formato da Gabbiadini e Quagliarella.

Dopo i convenevoli di rito, inizia il primo tempo e subito con il Doria in avanti, ma Thorsby è troppo irruente e il direttore di gara fischia fallo su Donnarumma. Nella Samp ci pensa Ramirez a illuminare la scena, ma c'è troppa distanza tra i reparti e l'azione sfuma a più riprese. Nei rossoneri se Bennacer pare in giornata di grazia, Krunic fatica non poco e il Diavolo -di concerto- fatica a costruire azioni offensive. Al 23' occasione per il Milan, che sugli sviluppi di un corner battuto da Suso sfiora il vantaggio, ma la deviazione decisiva non arriva e il tiro di Bonaventura è murato da Vieira. Alla mezzora fuori Ramirez per infortunio, dentro De Paoli che lascerà il campo pochi minuti più tardi in favore di Jankto. Al 39' Suso ha l'occasione più limpida della partita, ma Chabot si supera con un intervento da antologia e Audero mantiene l'imbattibilità. Sono 3' i minuti di recupero e proprio sul fischio finale il Doria trova il gol, ma la posizione di partenza di Gabbiadini è oltre la linea dell'ultimo difensore e il gol di Jankto è vanificato dal guardalinee che chiama correttamente la posizione irregolare, confermata poi dal Var. Non accade più nulla, si va negli spogliatoi sul parziale di 0-0.


Nella ripresa si riparte con i medesimi 22 in campo ma questa volta subito con il Milan in avanti che con Calhanoglu trova la precisa conclusione che, tuttavia, è centrale e di facile presa per Audero. Al 50' dopo un rimpallo Gabbiadini ha l'occasone del match con Gabbiadini che solo dinanzi a Donnarumma si lascia ipnotizzare e vede l'azione sfumare definitivamente dopo il salvataggio di un monumentale Hernandez. Al 56' è il momento di Zlatan Ibrahimovic che entra in campo con Leao al posto di Piatek e Bonaventura. Il Milan si reinventa, ma la 56' è ancora la Samp ad avere una super occasione e ancora con Gabbiadini, murato da Donnarumma che ringrazia anche Calabria per la respinta sul successivo tentativo di Vieira. Dopo i cambi il Milan si dispone con il 4-2-3-1 e al 59' ha l'occasione del vantaggio proprio con Zlatan che approfitta di un cross di Suso deviato ma si vede il tiro murato da Audero. Al 65' ancora MIlan con Leao che ci prova partendo dalla sinistra, ma Audero non si lascia sorprendere sul palo di competenza. Al 71' ancora Milan con Leao, che non sfrutta un ottimo servizio di Musacchio e spara alto; come alta è la conclusione di Suso pochi minuti sul tardi che San Siro non gradisce e accompagna con copiosi fischi. Il Milan non ne ha più, la Samp tiene bene e si limita a tiepide ripartenze. Dopo 4' di recupero termina qui la gara, tra Milan e Sampdoria è 0-0.

Un Milan agguerrito che ci prova in tutti i modi, ma che sotto porta continua ad essere ancora troppo sterile ed impreciso. Non basta l'ingresso di Ibrahimovic che galvanizza i rossoneri, ma non riesce a trascinarli verso la vittoria. Ce l'ha messa tutta Stefano Pioli, cambiando interpreti e sistema di gioco, ma per il suo Milan non è giornata e adesso non resta che chiedersi quando sarà finalmente l'ora dei rossoneri. 

L'ingresso di Ibrahimovic ha cambiato soprattutto psicologicamente il Milan, ma il Doria di Ranieri è stato in grado di reggere la pressione e con un pizzico di precisione in più avrebbe pure potuto permettersi il colpo esterno. Adesso per le due compagini testa rispettivamente a Cagliari e Brescia, le occasioni per migliorare diminuiscono giornata dopo giornata e adesso -davvero- non v'è più tempo per invertire la rotta. 

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