Vittoria e gara spumeggiante per il Sassuolo di De Zerbi, e l’allenatore degli emiliani in conferenza stampa nel postpartita appare comprensibilmente soddisfatto: “La cosa che mi balza più all'occhio è che senza palla hanno tenuto una pressione alta ma intelligente, senza farsi bucare dagli avversari. Per me il migliore in campo è stato Berardi che è stato leader e trascinatore".

Le reti del Sassuolo frutto di manovre per palati fini: ”Sono soddisfatto perché la palla è uscita pulita dalla zona in cui è nato il gol della Sampdoria. La palla è uscita pulita e si sono aperte delle praterie e con la gamba degli attaccanti è più facile. La cosa che mi rende orgoglioso è la reazione a una settimana pesantissima, dopo i 4 gol incassati in 30 minuti a Roma. Forse la più brutta da quando alleno perché mettendomi in discussione davvero e non per chiacchiere, poi è dura riprendersi, dormire. Oltre alla qualità del luna park, abbiamo anche dei valori come persone".

Sul test con Obiang e Magnanelli insieme: ”Bene, molto bene. Con Obiang mezz'ala acquistiamo più aggressività e con Magnanelli in questo momento la palla esce meglio, forse per conoscenze. Sono complementari. In mezzo al campo abbiamo abbondanza di qualità e non è facile fare le scelte. Se tutti le accettano e non ho dubbi che non le facciano troveremo e troveranno soddisfazione. Lasciar fuori Boga è una bestemmia ma chi gioca è forte uguale. Dietro non c'era Marlon, è arrivato Chiriches ed è un acquisto eccezionale. Muldur vale Toljan, abbiamo una squadra molto forte".

Al Mapei Stadium sette gol fatti, e uno solo incassato. De Zerbi rivendica anche il lavoro sulla fase di non possesso: ”Non è vero che non curiamo la fase difensiva, che non la metto come importanza sullo stesso livello. Necessita di due elementi: il sacrificio e la voglia di non prendere gol. Poi viene anche l'organizzazione ma i primi due elementi sono fondamentali. Il luna park in attacco c'è se inizia il gioco pulito, da dietro, altrimenti è tutto inutile e non riusciamo a far esprimere gli attaccanti in maniera consona alle qualità".

Sulla possibile eredità di Di Francesco: ”Lo stimo molto. Ha già fatto tanto, io sono appena partito. Lo stimo perché ha la stessa matrice, vuole far gioco, attaccare. Per me è un punto di riferimento importante. Ci lega che siamo passati tutti e due da Sassuolo e io ho allenato suo figlio, sono molto legato a lui. Mi è dispiaciuto perderlo. Non potendo dare a nessuno la certezza di farlo giocare titolare, l'ho dovuto fare partire a malincuore".

Impressioni sulla SPAL: "La SPAL ha iniziato meglio di noi, pur senza crearci grandi pericoli. Loro si portavano la vittoria, noi la mazzata di Roma. Poi gli episodi cambiano le gare e questo è successo anche a Roma".