Il capitano del 1943 è Gianni Rivera, enfant prodige nell'Alessandria e dominatore d'Italia, d'Europa e del Mondo con il Milan e con la maglia dell'Italia. La presenza di tanti giocatori di valore da metà campo in su ci obbliga a schierare un 3-5-2 molto offensivo.

José Ángel Iribar, 1/3/1943

Bandiera dell'Athletic Bilbao, per il quale ancora oggi detiene il record assoluto di presenze, e grande rivale di Dino Zoff. Come il portiere italiano, il basco metteva sul campo leadership, grande affidabilità e capacità di intimidire gli avversari con la sua presenza. Ha dedicato la sua vita all'Athletic ma anche alla causa dei baschi per la quale si è esposto pubblicamente più volte. Campione d'Europa con la Spagna nel '64.

Norman Hunter, 29/10/1943

Nato attaccante ma presto diventato difensore centrale. con il Leeds e in coppia con Jack Charlton è stato grande protagonista del calcio inglese ed europeo negli anni Sessanta e Settanta. Con i Peacocks ha vinto due campionati, una FA Cup e due Coppe delle Fiere. Marcatore duro e molto abile nei tackle, ha trovato poco spazio in Nazionale ma è ancora amatissimo dei tifosi. Nel 1998 è stato inserito nella lista delle 100 leggende del campionato inglese.


Wilson da Silva Piazza, 25/2/1943

Nel celeberrimo Brasile di Pelé, quello che dominò il Mondiale del '70, lui giocava da difensore centrale ed era di fatto l'unico - insieme all'altro centrale Brito - ad avere un minimo di attitudine difensiva ma non poteva non essere dotato di buoni piedi, altrimenti non sarebbe mai stato preso in considerazione. Ha passato tutta la vita con il Cruzeiro, diventandone anche capitano e vincendo 12 trofei compresa la Libertadores del 1976.

Roberto Rosato, 18/8/1943

A dispetto del soprannome, Faccia d'angelo, era uno stopper duro e puro in grado di marcare con efficacia gli attaccanti più disparati. Dopo l'inizio nel Torino, il passaggio al Milan lo ha portato a vincere 1 scudetto, 3 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Intercontinentale e 2 Coppe delle Coppe, sempre da titolare indiscusso del pacchetto difensivo. E anche in Nazionale ha sempre annichilito la concorrenza, vincendo l'Europeo del '68 e arrivando secondo in Messico due anni dopo.

Luigi Meroni, 24/2/1943

Scomparso a soli 24 anni per un tragico incidente stradale nel quale fu investito dal futuro presidente del Toro Attilio Romero, proprio del Torino è diventato un mito pur avendo giocato solo due stagioni e spiccioli. Ala destra dal dribbling fulminante, ha avuto un impatto enorme nella fantasia popolare e nei mass media non solo per quello che faceva in campo ma anche per la sua vita sregolata - secondo i canoni dell'epoca, naturalmente. Il soprannome "Farfalla" dice tutto.

Giancarlo De Sisti, 13/3/1943

Regista di centrocampo pulito, con grande visione di gioco e un innato senso della posizione, si è ritagliato uno spazio importante nella storia della Fiorentina contribuendo in maniera decisiva allo storico scudetto del 1969. Ma è stato anche colonna della Nazionale nel biennio 1968-1970 grazie alla sua utilità e alla sua qualità.

Wolfgang Overath, 29/9/1943

Con quel mancino era in grado di fare quello che voleva in mezzo al campo, da regista o da trequartista o da mezzala o dove era necessario. Un sontuoso organizzatore di gioco legato a doppio filo al Colonia, suo unico club/amore per 15 stagioni. Impossibile però non citare il rendimento con la maglia della Germania, con la quale ha questo palmares ai Mondiali: oro nel '74, argento nel '66, bronzo nel '70.

Tommy Gemmell, 16/10/1943

Terzino sinistro di grande spinta con tiro potente e un enorme sangue freddo dal dischetto: ne ha sbagliati 3 su 34 in carriera. Anima del Celtic arrivato fino alla Coppa dei Campioni del '67 vinta anche con un suo gol nella finale di Lisbona contro l'Inter. Un altro suo gol è stato invece inutile nella finale del '70, vinta dal Feyenoord.

Gianni Rivera, 18/8/1943

Un genio, secondo il suo mentore al Milan Nereo Rocco. E se non era un genio poco ci mancava. Dopo gli inizi da ragazzino nell'Alessandria, il Diavolo ne ha fatto l'anima, il cuore e la mente sopraffina per 19 stagioni. Uno dei migliori 10 della storia del football, capace di andare oltre le critiche di chi lo ha etichettato come poco propenso al sacrificio grazie al suo talento cristallino, alle sue giocate illuminanti, alla sua capacità di essere decisivo quando contava.  Tre scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Italia, 1 Intercontinentale, 1 Europeo e lo splendido gol decisivo di ItaliaGermania4a3 nel suo palmares.

Antônio Wilson Vieira Honório detto Coutinho, 11/6/1943

Sarebbe il più grande giocatore della storia del Santos, se non fosse che insieme a lui giocava uno con la 10 più forte di lui e di tutti gli altri. Ma se Pelé era Batman lui era Robin, il partner d'attacco ideale per il suo fiuto del gol e l'abilità nello sfruttare gli spazi creati/lasciati dal celeberrimo compagno. Ha messo il suo nome su gran parte dei titoli del club paulista ma non in Nazionale, dove Vavà era un concorrente troppo grosso.

Roberto Boninsegna, 13/11/1943

In acrobazia e nel gioco aereo ha avuto pochissimi rivali degni di nota, nonostante la sua statura non fosse eccezionale. Ma la sua voglia di segnare e di vincere sì che lo era! Con le maglie di Cagliari, Inter e Juve Bonimba ha segnato valanghe di gol e dato vita a duelli rusticani con i difensori di tutta Europa. 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa UEFA e un titolo di capocannoniere con i Chicago Mustang in uno sperimentale campionato americano nel '67. E poi la Nazionale: memorabile la sua prova nella semifinale del '70 con la Germania, aperta da un suo gol e chiusa da un suo assist a Rivera.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi. #LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.