Ultima tappa degli anni '70 per #LaClassenonèAcqua, che ci propone una formazione molto equilibrata con tantissima qualità a centrocampo, dove le geometrie di Pirlo e Pizarro si sposano con la fantasia di Aimar, ed esaltano una colonna centrale che si basa su due pezzi da 90 dell'Inter del Triplete: Julio Cesar e Milito. Unica licenza l'adattamento di Eric Abidal a destra, anche se il portoghese Paulo Ferreira reclamava spazio. Non mancano come al solito gli esclusi eccellenti che restano in panchina: dallo spilungone norvegese Carew a Damien Duff, passando per Mutu, Suazo, Van der Meyde Friedrich e Bellamy.

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Julio Cesar Soares Espindola, 03/09/1979

Portiere dal fisico non imponente, ma che faceva dell'esplosività e della reattività le sue caratteristiche principali. E' considerato a pieno titolo uno dei migliori portieri della sua generazione, soprattutto per la parentesi all'Inter, in cui in 7 anni (dal 2005 al 2012) ha vinto di tutto: 5 scudetti, 3 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions' League e 1 Mondiale per Club, risultando il miglior portiere della Champions' dell'edizione 2009/2010, vinta dall'Inter. Con il Brasile ha vinto una Coppa America e due Confederations Cup: in quella del 2013 è stato eletto miglior portiere del torneo.

Eric-Sylvain Abidal, 11/09/1979

Di origini martinicane, è stato un eccellente interprete del ruolo di difensore laterale, anche se all'occorrenza è stato schierato anche da centrale. Era dotato di una grande velocità e un ottimo senso della posizione. Sia in Francia con la maglia del Lione che in Spagna con quella del Barcellona ha vinto praticamente tutto. Con gli spagnoli ha portato a casa due Champions' League, due Supercoppe UEFA e due Mondiali per Club. Tutte vittorie esaltanti, che lo hanno portato a essere il miglior difensore della Liga nel 2011, che impallidiscono di fronte alla sua vittorie più grandi: quelle del 2011 e del 2012, quando ha sconfitto prima il tumore al fegato, e poi ha sovvertito il parere dei medici tornando in campo dopo il trapianto dello stesso (intervento riuscito grazie alla donazione del cugino Gerard). 

Juan Silveira dos Santos, 01/02/1979

Conosciuto ai più soltanto come Juan, è stato considerato uno dei migliori difensori della sua generazione e dell'intera storia brasiliana. Con Lucio ha formato una coppia quasi insormontabile. Da molti paragonato al suo predecessore Aldair, anche per aver giocato nella Roma, mentre alcuni suoi compagni lo consideravano un talento puro alla stregua di Kakà o Ronaldinho. Ha vinto 8 titoli nazionali con le maglie di Flamengo e Roma, mentre nella nazionale brasiliana ha ottenuto i successi di due Coppe America e due Confederations Cup.

Rafael Marquez Alvarez, 13/02/1979

E' per distacco il miglior difensore della storia del Messico, e uno dei migliori calciatori messicani di sempre. Insieme a Buffon, Matthaus e Cabrajal, detiene il record di partecipazioni ai Mondiali (5). El Gran Capitan è stato un difensore solido e roccioso, ma con un'ottima visione di gioco che gli ha permesso di giocare anche da mediano. Cresciuto nell'Atlas, di cui attualmente è Presidente, è arrivato in Europa tramite il Monaco prima di passare poi al Barcellona, con cui ha vinto anche due Champions' League, una Supercoppa UEFA e un Mondiale per Club. 

Pierre Nlend Wome, 26/03/1979

Terzino di corsa, fisico ed esplosività, è stato uno dei giocatori simbolo della nazionale del Camerun, con la quale ha vinto due Coppe d'Africa, oltre all'oro olimpico a Sidney 2000, vinto da protagonista, con il gol su calcio di rigore che è valso la vittoria finale. Rigore fallito, invece, in Egitto-Camerun valido per le qualificazioni ai Mondiali 2006. Quell'errore gli costò minacce e ripercussioni sulla vita privata, fino alla mancata convocazione per la Coppa d'Africa del 2006. La sua carriera è stata una girandola di maglie di squadre europee, tra cui le italiane Roma, Inter, Vicenza, Bologna e Brescia.

Andrea Pirlo, 19/05/1979

"Il Maestro" è stato uno dei migliori talenti italiani mai sfornati. Nato come trequartista, ruolo in cui era già decisivo, è stato valorizzato da Carletto Mazzone prima e Carletto Ancelotti poi: allenatori che lo hanno arretrato nel ruolo di regista; ruolo in cui è diventato forse il migliore esponente in assoluto. Insieme a De Rossi e Balotelli, è l'unico azzurro ad aver segnato sia al Mondiale che all'Europeo che alla Confederations Cup. Ha il primato di presenze e reti con la maglia dell'Under 21 azzurra (con cui ha vinto l'Europeo nel 2000). Marcello Lippi lo ha sempre definito "leader silenzioso, che parla solo con i piedi", e lui lo ha ricambiato con molte vittorie, tra cui quella più importante a Berlino nel 2006, in cui segna uno dei rigori decisivi della finale. E' uno dei migliori realizzatori di calci di punizione delle competizioni in cui ha militato. Dopo aver vinto di tutto con il Milan, tra cui due Champions' League, si è rilanciato alla grandissima alla Juventus, risultando essere il catalizzatore del ritorno della Vecchia Signora agli alti livelli di oggi. Giocatore incantevole di cui ne nascono pochi ogni secolo.

David Marcelo Cortes Pizarro, 11/09/1979

Chiamato "El Pek", abbreviazione di "El Pequeno", il piccolo, per la sua struttura dal baricentro molto basso, che gli permetteva di essere quasi imprendibile nel dribbling nello stretto. Famosa la sua finta a sterzare che mandava sempre a vuoto l'avversario, aprendo la pista alla sua maggior qualità: l'impostazione con il lancio lungo. Con la nazionale cilena ha vinto una Coppa America e un bronzo olimpico nel 2000. In Italia ha giocato con Roma, Fiorentina, Udinese e Inter, con cui ha vinto anche uno scudetto. In Inghilterra ha vinto invece una Premier League con il Manchester City anche se da gregario.

Pablo Cesar Aimar, 03/11/1979

Chiamato "El Payaso" per la sua capigliatura riccia riconoscibilissima, ma anche "El Maestro" per una visione di gioco al di sopra della media. Si è affermato subito come talento nelle nazionali argentine giovanili, con la vittoria nel 1997 di un campionato sudamericano e un campionato mondiale Under 20. E' stato famoso in Europa per le sue parentesi al Benfica e al Valencia, che ha portato a vincere due campionati, una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA.

Michael James Owen, 14/12/1979

E' considerato uno dei migliori attaccanti della storia inglese, e non poteva essere altrimenti, dopo che il piccolo Lord ha vinto due volte consecutive il titolo di capocannoniere della Premier League, culminato nel Pallone d'Oro del 2001, vinto un po' a sorpresa ma con merito. La sua rete al Mondiale del 1998 contro l'Argentina è considerata ancora oggi una delle più belle reti della storia del calcio. E' stato inserito nella Hall of Fame del calcio inglese nel 2014, alla luce dei tantissimi titoli vinti a livello di squadra e personale.

Diego Alberto Milito, 12/06/1979

"El Principe del Bernal", nominativo affibbiatogli per la somiglianza con Enzo Francescoli, e poi rimasto anche per il suo sangue blu nel gol e nelle vittorie. E' stato uno degli attaccanti più completi e prolifici della sua generazione. Nel 2010 è stato l'uomo simbolo del Triplete dell'Inter, con il gol vittoria segnato alla Roma per la vittoria della Coppa Italia, il gol decisivo segnato a Siena per lo scudetto e la doppietta in finale di Champions' League segnata al Bayern Monaco. In quell'anno viene eletto miglior attaccante e miglior giocatore dell'anno dalla UEFA. Giocatore indimenticato e indimenticabile per i tifosi del Genoa e dell'Inter, grazie ai suoi numerosi gol segnati con queste maglie.

Nicolas Sebastien Anelka, 14/03/1979

Ha assunto il nome arabo di Abdul-Salam Bilal da quando si è convertito all'Islam. E' stato un attaccante possente, ma anche rapido e tecnico, in grado di segnare con regolarità e vincere la classifica marcatori in Premier League nella stagione 2008/2009. Ha vinto campionato in Turchia con la maglia del Fenerbahce, in Inghilterra con Arsenal e Chelsea, e anche in Italia con la Juventus da attore non protagonista e solo 2 presenze all'attivo. Con la maglia della nazionale francese nel giro di un anno ha vinto sia l'Europeo del 2000 che la Confederations Cup del 2001.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.