Nel 1949 il Mondo è alle prese con la ricostruzione post-bellica, in Italia viene approvato il piano Fanfani per la costruzione delle case a favore dei lavoratori, mentre prende ufficialmente vita la DDR con capitale a Bonn. Tra i premi Nobel di quell'anno il nome che risalta maggiormente è lo scrittore statunitense William Faulkner. Fortunatamente non smettono di nascere bambini e, tra loro, qualche futuro campione. Ecco la nostra top 11 dell'anno 1949:

Peter Shilton, 18/09/1944

Recordman di presenze in tutte le categorie. L'estremo difensore inglese ha disputato 125 partite con la maglia dei Tre Leoni ed oltre 1000 in Premier League. I maggiori successi li ottenuti indubbiamente con la maglia del Nottingham Forest, vincendo un campionato, due coppe di lega, una Charity Shield, ma soprattutto due Coppe dei Campioni ed una Supercoppa UEFA. Portiere di grande affidabilità, sarebbe stato indubbiamente un top del fantacalcio ante litteram.

Helmut Kremers, 24/03/1949

Cresciuto calcisticamente nel Borussia Mönchengladbach assieme al fratello gemello Erwin, legò la sua carriera principalmente ai colori dello Schalke 04 con cui disputò nove stagioni a partire dal 1971 e lasciandoli solamente nel 1980. Nelle 226 presenze con la maglia dei minatori realizzò 45 reti. A differenza del fratello venne convocato nella rosa della Germania che conquistò il Mondiale del 1974.

Ruud Krol, 24/03/1949

Mentre in Germania vedevano la luce i gemelli Kremers qualche chilometro più a nord nasceva un giocatore capace di rivoluzionare il modo di intendere il ruolo di difensore. Krol crebbe al fianco di Cruijff con cui si divise spesso anche la fascia di Capitano dell'Olanda, slegando il ruolo di libero dalla nomea di giocatore limitato alla fase difensiva. L'olandese fu il primo vero e proprio regista difensivo, dotato di un'eleganza fuori del comune conquistò tre coppe dei campioni con la maglia dei lancieri dell'Ajax, una coppa Supercoppa Europea e una coppa Intercontinentale, nel 1979 arrivò terzo nella classifica del Pallone d'oro alle spalle di Kevin Keegan e Karl-Heinz Rummenigge. Nell'estate del 1980 si trasferì in Italia per indossare la maglia del Napoli, rimase in Campania fino al 1984, quando poi i problemi fisici lo spinsero verso campionati meno impegnativi. Durante il suo periodo italiano fu il primo straniero a vincere il premio Guerin d'oro, premio che andava a premiare i migliori giocatori per media-voto dei tre principali quotidiani sportivi.

Antonello Cuccureddu, 04/10/1949

Definirlo difensore è decisamente restrittivo. Passato alla storia come uno dei maggiori protagonisti dei successi juventini a cavallo degli anni '70, il sardo era talmente eclettico che nella sola stagione 1975-76, epoca di numerazione fissa, indossò ben sette numeri di maglia diversi: 2, 3, 4, 7, 8, 10 ed 11. Dotato di un calcio potente e preciso sfruttava le sue doti balistiche per cercare i tiri dalla distanza, con discreti risultati. Nella stagione 1973-74 mise a segno ben 12 reti in appena 26 presenze in Serie A. Nel suo periodo bianconero vinse sei Scudetti, una coppa Italia ed una Coppa Uefa. In Nazionale non riusci a togliersi alcuna soddisfazione, chiudendo la sua avventura azzurra nel 1978 dopo aver conquistato il quarto posto nei Mondiali argentini.

Bernhard Cullmann, 01/11/1949

Centrocampista con il vizio del gol disputò la sua intera carriera professionistica, dal 1969 al 1984, con il Colonia conquistando una Bundesliga e tre coppe di Germania, totalizzando 341 presenze e realizzando 29 reti. Tuttavia è con la maglia della Nazionale teutonica che "Bernd" Cullmann si tolse le più grandi soddisfazioni vincendo prima i Mondiali nel 1974 e poi gli Europei nel 1980 ritagliandosi sempre ruoli da protagonista e chiudendo l'avventura con la propria rappresentativa con sei reti realizzate in quaranta apparizioni.

Franco Causio, 01/02/1949

Per gli italiani appassionati di calcio questo nome non può non provocare un brivido di piacere, ripensando alle notti del Mundial. Cresciuto calcisticamente nel Lecce ha trovato il suo spazio nel panorama italiano e mondiale indossando la maglia della Juventus. Il funambolico esterno è stato acquistato dai bianconeri nel 1966 salvo poi essere ceduto due anni dopo e acquistato nuovamente nel 1970. La sua seconda avventura a Torino dura fino al 1981 e viene condita da 6 Scudetti, 1 Coppa Italia ed 1 Coppa UEFA. Nell'estate del 1981 viene ceduto all'Udinese ma non esce dal giro della Nazionale, tanto da ritagliarsi un ruolo da protagonista nella vittoriosa spedizione guidata da Bearzot per Spagna '82.

Clodoaldo, 26/09/1949

Clodoaldo Tavares de Santana approda nelle giovanili del Santos all'età di tredici anni e si lega indiscutibilmente a quei colori, tanto da lasciarli solamente nel 1980 dopo aver subito un'operazione al ginocchio che ne limitava le prestazioni. Con i bianconeri disputa ben 510 partite, ma il bottino di reti è abbastanza esiguo, solamente 13, vincendo 5 campionati Paulista. Le sue qualità lo fanno entrare in pianta stabile nel giro della Nazionale maggiore già a 20 anni e nel Mondiale di Messico 1970, conclusosi con la vittoria dei verdeoro, disputò tutte e 6 le partite realizzando anche una rete in semifinale.

John McGovern, 28/10/1949

Per chi ha letto il libro "Il maledetto United" questo non è certamente un nome sconosciuto. Il centrocampista inglese era infatti un pallino del tecnico Brian Clough che, dopo averlo conosciuto nel Hartlepool United, lo volle con sé in tutte le squadre da lui allenate. McGovern indossò dunque le maglie di Derby County, Leeds United e Nottingham Forest praticamente sempre sotto la guida del burbero Clough. La perfetta sintonia con il tecnico portò McGovern a vincere due campionati inglesi (1971-72 e 1977-78), due coppe di lega (1977-78 e 1978-79), una Charity Shield (1978), ma soprattutto due coppe dei campioni (1978-79 e 1979-80). Autentico leader del centrocampo, non brillava per le doti offensive, tanto da realizzare solamente 27 reti in carriera, sapeva farsi rispettare da compagni ed avversari.

Conny Torstensson, 28/08/1949

Centravanti che aveva un particolare feeling con le competizioni europee. Si impose all'attenzione degli addetti ai lavori nel primo turno della coppa campioni 1973-74 quando, con la maglia del Åtvidaberg, realizzò una doppietta ai danni del Bayern Monaco, con i bavaresi che riuscirono ad avere la meglio sulla compagine svedese unicamente ai rigori. I tedeschi furono talmente colpiti dalle qualità di questo attaccante da acquistarlo praticamente subito e farlo diventare una colonna portante del ciclo di successi durato fino al 1977. Anche indossando la maglia dei bavaresi Torstensson confermò il suo essere decisivo in Coppa dei Campioni realizzando 10 reti in 21 presenze e dando un contributo fondamentale per le vittorie finali nel 1973-74 e 1974-75, fu meno decisivo invece per il trionfo del 1975-76. Chiuse la sua carriera a soli 31 anni potendo dunque vantare 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Bundesliga, 2 campionati svedesi e 2 coppe di Svezia.

Carlos Bianchi, 26/04/1949

In molti lo ricordano per la sua fallimentare esperienza da allenatore della Roma, ma al di là di questo l'argentino fu un attaccante dal grandissimo fiuto del gol. Come giocatore Bianchi non vinse moltissimo a livello di squadra, ma solamente un campionato nazionale argentino nel 1968 con la maglia del Velez Sarsfield. Tuttavia a livello personale l'ex tecnico romanista si tolse numerose soddisfazioni riuscendo a vincere la classifica marcatori per ben 8 volte, 5 delle quali nel campionato francese con Stade Reims e Paris Saint Germain, segnando complessivamente 395 reti con le maglie dei vari clubs. Conflittuale invece il suo rapporto con la maglia della Nazionale Argentina che si concluse dopo 8 reti in 14 presenze.

Leopoldo Luque, 03/05/1949

Pur essendo meno prolifico del connazionale Bianchi Leopoldo Jacinto Luque viene ricordato come uno dei centravanti più potenti ed efficaci della storia della Nazionale Argentina. Luque entrò a far parte della rosa della Selección nel 1975 e formò fin da subito una coppia formidabile con Mario Kempes. Guidati da questo tandem offensivo i sudamericani vinsero i Mondiali del 1978, risultando per altro tra i migliori giocatori nella prima fase del torneo. Durante quella stessa competizione venne colpito da un grave lutto che ne intaccò morale e prestazioni e nella seconda fase il suo apporto fu meno decisivo. A livello di club la sua esperienza più duratura fu quella con il River Plate dal 1975 al 1980, con i Los Millonarios vinse cinque campionati in altrettanti anni di militanza.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi. #LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.