Tra le ultime gare che ha dovuto saltare per infortunio, c'era anche quella contro il Napoli. Grande rimpianto della sua carriera, nonostante tutto. Ora, però, Leonardo Pavoletti sta bene, ha recuperato e mercoledì sarà in campo. Contro un'altra vecchia squadra, il Genoa. E qui il discorso si "complica" parecchio. Perché, a differenza della piazza partenopea dove si è fatto apprezzare più per la simpatia e per i siparietti social fuori dal campo, alla tifoseria del Grifone lui c'ha lasciato un pezzo di cuore. Lì è diventato il Pavoletti che oggi tutti conosciamo, lì è stato forgiato l'attaccante in grado di meritare la Nazionale e i palcoscenici che si sognano solo da bambini. Tre annate in Serie A, le prime veramente da protagonista nonostante avesse già assaporato la massima categoria con la casacca del Sassuolo. E quel campionato 2015/2016 super crocevia tra quello che era e quello che poi è stato: 14 centri, pioggia di complimenti e top club sulle sue tracce. Tutto rimandato, anche se poi il grave infortunio di lì a qualche mese rovinerà i piani. Adesso è il punto di riferimento del Cagliari. Ma guardare anche solo per un attimo al recente passato, potete starne certi, gli farà tornare gli occhi lucidi.


Firenze sarebbe dovuta essere la tappa per una rapida ascesa verso l'elite del calcio italiano. La realtà ci dice che le cose sono andate ben diversamente. L'esperienza di Luigi Sepe in Toscana, infatti, è stata una delusione totale a livello personale più che di squadra. Storia di ormai tre stagioni fa, quando la Viola giocava in Europa League. E anche l'estremo difensore partenopeo, visto che praticamente solo lì ha potuto far vedere qualcosa di sé. In campionato Tatarusanu era considerato talmente intoccabile da non concedere al suo collega nemmeno la soddisfazione di una presenza. Sei in EL, una in Coppa Italia, zero in Serie A. Bottino magrissimo per chi pensava addirittura di diventare un titolare, dopo il buon primo campionato a Empoli l'anno prima. Così ecco il ritorno a Napoli, prima di sposare il progetto Parma la scorsa estate. Ritroverà da avversario per la prima volta quella dirigenza che non ha creduto in lui fino in fondo, che non lo ha valorizzato come Sepe riteneva fosse doveroso fare. Uno stimolo in più per tenere, ancora una volta, la propria porta inviolata.

Pavoletti a contrasto con Koulibaly

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Sepe in azione con la maglia viola

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Difesa a tre composta da Bartosz Salamon (transitato al Milan da gennaio a giugno del 2013 senza lasciare tracce), Felipe Dal Bello (ben sette annate a Udine, le prime in carriera e in Serie A) e Andrea Masiello (un'apparizione in A con la Juventus).


Centrocampo a cinque formato da Massimo Gobbi (quattro stagioni coi gigliati), Lorenzo Pellegrini (47 presenze e 9 gol complessivi al Sassuolo), Afriyie Acquah (tre anni a Torino prima di trasferirsi proprio a Empoli), Matteo Brighi (granata dall'estate del 2012 a gennaio del 2014) e Leonardo Spinazzola (50 partite giocate con l'Atalanta, aspettando l'esordio in bianconero).

Tandem d'attacco completato da Enrico Brignola, cresciuto anche nelle giovanili della Roma e poi passato al Benevento.

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.