Siamo certi che la rubrica #LaClassenonèAcqua vi stia appassionando, ma il 1972 sarà un'annata che non scorderete facilmente: una di quelle annate che se chiedete di stappare, dovete tenere pronto l'assegno in bianco. E' una formazione così forte che si può permettere anche un portiere non proprio di grido come "Pato" Abbondanzieri. Sì, perché in difesa ci sono Thruam e Stam, che scalzano l'attuale allenatore del Tottenham Mauricio Pochettino e l'istrionico Abel Xavier. Il centrocampo è illegale: per salvarci dall'abbondanza portiamo Figo in attacco, ma siamo comunque costretti a rinunciare all'amico dei tifosi interisti Karel Pobosrky, l'ex Milan Christian Ziege e il britannico Steve McManaman. Davanti perde per un soffio il ballottaggio il croato Stanic,il danese Sand e l'olandese Jimmy Floyd Hasselbaink.

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Roberto Carlos Abbondanzieri, 19/08/1972

Soprannominato "El Pato", è stato uno dei migliori portieri d'Argentina, nonostante il dualismo con il colombiano Cordoba ai tempi del Boca Juniors, con cui ha vinto di tutto, perfino due Coppe Libertadores e due Coppe Intercontinentali. Nel 2003 è stato nominato miglior portiere sudamericano, e ha chiuso alla grande la sua carriera in Spagna (al Getafe), dove ha vinto il premio come miglior portiere della Liga nel 2006/2007.

Ruddy Lilian Thuram-Ulien, 01/01/1972

Francese di origine guadalupense, è stato uno dei migliori difensori della storia del calcio, per le sue qualità fisiche e tecniche, a cui univa una duttilità unica, che gli permetteva di giocare indistintamente sia come terzino destro che come centrale. Intelligente dentro e fuori dal campo, Thuram ha mosso i primi passi nel Monaco, prima di giocare con Parma, Juventus e Barcellona, vincendo tanti titoli nazionali e, paradossalmente, l'unico internazionale con la maglia del Parma (Coppa UEFA). Si è rifatto con gli interessi con la nazionale francese, con la quale ha vinto Mondiale, Europeo e Confederations Cup: indimenticabile la sua doppietta alla Croazia nella semifinale della Coppa del Mondo del 1998, Con Zidane, Barthez e Vieira, è nel novero dei giocatori transalpini che ha giocato due finali Mondiali. Detiene inoltre il record di presenze ufficiali con la maglia della Francia e di partecipazioni agli Europei (4).

Jakob Stam, 17/07/1972

Detto Jaap, era il classico difensore roccioso e potente, tanto duro da far paura. Il classico giocatore che se te lo trovi contro pensi a cambiare strada, e che se ce lo hai in squadra ti senti pronto ad affrontare anche un intero esercito. Duro sì, ma sempre onesto e mai sopra le righe: non la penserà così Parente, ex giocatore dell'Ancona, che però ha pagato il prezzo di una brutta entrata di gioco. A tratti Stam è sembrato un automa creato per difendere: con le maglie di PSV, Manchester United, Lazio, Milan e Ajax ha vinto numerosi trofei, tra cui una Champions' League e una Coppa Intercontinentale con lo Utd. A livello personale è stato miglior calciatore olandese dell'anno nel 1997 e due volte miglior difensore per la UEFA nel 1999 e 2000.

Markus Babbel, 08/09/1972

Difensore solido e concreto, è stato per anni colonna del Bayern Monaco, con il quale ha vinto, tra le altre cose, anche una Coppa UEFA. Risultato bissato anche con la maglia del Liverpool, con la quale ha giocato per tre stagioni. Prima del ritiro ha portato il titolo tedesco anche allo Stoccarda, con la sua esperienza e il suo pragmatismo. E' stato anche campione d'Europa con la Germania nel 1996.

Rivaldo Vitor Borba Ferreira, 19/04/1972

Semplicemente Rivaldo, è stato uno dei migliori giocatori brasiliani, con una tecnica rara mista a una buona presenza fisica. Sapeva ricoprire con uguali risultati il ruolo di centrocampista, ma anche quello di attaccante. Inserito nella Lista FIFA100, nel 1999 ha fatto il "double" Pallone d'Oro e FIFA World Player. Nel suo palmares anche una Champions' League nel 2003 (nel 1999-2000 fu capocannoniere della competizione senza vincerla) e due Supercoppe UEFA. Nominato due volte miglior giocatore straniero del campionato greco, Rivaldo è stato determinante nella vittoria del Mondiale del 2002 da parte del suo Brasile, con il quale ha vinto anche una Coppa America e una Confederations Cup.

Zinedine Yazid Zidane, 23/06/1972

Colui che da allenatore sta facendo quasi meglio di quanto fatto da calciatore; colui che potrebbe essere l'erede di Allegri... Semplicemente Zizou. Potremmo fermarci qui. E' stato uno dei calciatori che ha espresso maggiormente l'essenza del calcio, con i suoi dribbling, le sue giocate, i suoi gol (ricordate quello in finale di Champions' League contro il Bayer Leverkusen? Roba da fantascienza). Un giocatore talmente eccelso da andare oltre la grave macchia in chiusura di carriera, che è stata la testata a Marco Materazzi nella finale del 2006, nel Mondiale in cui è stato miglior giocatore del torneo. Sì, perché è stato lui a condurre la Francia sul tetto del Mondo nel 1998 con una doppietta in finale (bis con la vittoria dell'Europeo due anni dopo, in cui è stato eletto miglior calciatore). Sì, perché è stato lui a condurre Juventus e Real Madrid a un numero impressionante di trofei, tra cui una Champions' League, due Supercoppe UEFA e due Coppe Intercontinentali. I premi individuali non entrerebbero in una stanza dedicata, soprattutto se vi aggiungiamo quelli vinti da allenatore. Physique du role da predestinato, Zizou è destinato a essere uno dei nomi più influenti in assoluto del calcio mondiale.

Rui Manuel Cesar Costa, 29/03/1972

Meglio noto solo come Rui Costa, rappresentava l'eleganza e la bellezza estetica del calcio. O Maestro è uno dei migliori giocatori che il Portogallo abbia mai prodotto, tanto che il grande Eusebio lo scoprì addirittura a soli 5 anni, grazie alla sua capacità di leggere il gioco come pochi altri. Nato nel Benfica, di cui è attualmente DS, Rui Costa si è consacrato in Italia con le maglie di Fiorentina e Milan. E' con i rossoneri che si toglie le maggiori soddisfazioni, vincendo (oltre allo scudetto) una Champions' League e una Supercoppa UEFA. La generazione di fenomeni di quel Portogallo vinse anche il Mondiale Under 20 ma non riuscì a imporsi anche nelle nazionali maggiori.

Pavel Nedved, 30/08/1972

Un motorino, progettato semplicemente per giocare a calcio. Intenso fino all'inverosimile, e in grado di mantenere un buon tasso di realizzazione, Nedved è stato uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio, oltre che, ovviamente, uno dei più forti calciatori cechi di sempre (forse il più forte), tanto da vincere il Pallone d'Oro nel 2003, anno in cui vive il suo rammarico più grande: quello di saltare la finale "italiana" di Champions' League a Manchester. La storia non si fa con i se e con i ma, ok, però con quel Nedved in campo chissà quale sarebbe stato l'esito finale. L'Associazione di Statistiche Calcistiche lo annovera come 34° miglior giocatore di sempre. Lo scopre Cragnotti e lo porta a Roma, dove porta la Lazio a vincere tutto (Coppa delle Coppe, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Scudetto, Supercoppa Europea). Vittorie che bissa con la maglia della Juventus (dopo aver lasciato la Lazio per via dei problemi economici del club capitolino), anche se solo in territorio nazionale. Con i bianconeri si lega a doppio filo, scendendo anche in serie B ed entrando a fine carriera nell'organigramma: ora è il vicepresidente biaconero.

Luis Filipe Madeira Caeiro Figo, 04/11/1972

Annata d'oro per il Portogallo, con Figo che rappresenta uno dei migliori giocatori lusitani di sempre. E' inoltre considerato una delle migliori ali di tutti i tempi. Come CR7, Figo ha esordito nello Sporting Lisbona, poi ha giocato con Barcellona, Real Madrid e Inter. Il trasferimento dal Barça al Real avvenne per la cifra record di 140 miliardi di lire e crea non poche turbolenze, con i tifosi blaugrana che tirarono una testa di maiale a Figo nel corso del Clasico. E' con la maglia del Real che Luis Figo vince Pallone d'Oro e FIFA World Player tra il 2000 e il 2001, oltre a centrare una Champions' League e una Coppa Intercontinentale con i Blancos. Dal 2011 è entrato nella categoria "Leggende del calcio" del Golden Foot.

Christophe Dugarry, 24/03/1972

Attaccante centrale di quella straordinaria infornata francese che portò i transalpini alla conquista del Mondiale e dell'Europeo in sequenza tra il 1998 e il 2000. Il "Beppe Bergomi francese" (dà la voce al gioco Pro Evolution Soccer in Francia) ha militato in maggior parte nel Bordeaux, cercando altre avventure (vedi Milan e Barcellona) senza troppa fortuna. Era attaccante discretamente prolifico, in grado di concretizzare occasioni da gol con il suo fiuto per la rete.

Elber de Souza, 23/07/1972

Semplicemente conosciuto come Giovane Elber, o solo Elber, è stato un attaccante brasiliano dalla grande vena realizzativa, che ha pagato con lo scarso utilizzo in nazionale l'essere nato in un momento d'oro per gli attaccanti brasiliani. Ha mosso i primi passi in patria, prima di lasciare il segno in Germania, in particolare con la maglia del Bayern Monaco, con la quale vince sia una Champions' League che una Coppa Intercontinentale. Oltre a questi successi internazionali, Elber ha vinto anche quattro campionati tedeschi, e in uno di questi è stato capocannoniere con 21 reti (nel 2002/2003).

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.