Nel 1975 nei cinema usciva il primo della fortunata serie di film "Lo Squalo" diretto da Steven Spielberg, gli italiani Montale e Dulbecco vincevano i premi nobel per letteratura e medicina, mentre nel calcio la Juventus vinceva il suo sedicesimo Scudetto nonostante la strenua opposizione del Napoli, il titolo di capocannoniere fu invece vinto dal granata Paolino Pulici. In giro per il globo terracqueo continuavano a nascere bambini e futuri campioni, ecco la nostra top 11 dei nati in quell'anno:  

Oleksandr Šovkovs'kyj, 02/01/1975

Autentica leggenda del calcio ucraino, con la maglia della Dinamo di Kiev ha conquistato 30 titoli tra campionati, coppe e supercoppe. Il suo esordio in prima squadra arriva nel lontano 1993 e da quel momento non lascia più i pali della Dinamo, arrivando a difenderli fino al 2016, quando chiude la sua carriera come il giocatore con più presenze della storia del club ucraino. Protagonista anche in Nazionale dove scese in campo per ben 92 volte partecipando ai mondiali di Germania 2006.

Giovanni van Bronckhorst, 05/02/1975

L'attuale allenatore del Feyenoord è stato un terzino di spinta giramondo. Dopo essere cresciuto ed aver fatto l'esordio tra i professionisti proprio con il club biancorosso passò prima ai Rangers, poi all'Arsenal ed infine al Barcellona, prima di concludere il cerchio e tornare lì dove tutto era iniziato e concludere la carriera al termine del Mondiale 2010. Vista la lunga carriera e gli importanti club di appartenenza il suo palmarès è straordinariamente ricco, il cui punto più alto è sicuramente la vittoria della Champions League 2005-06 con la maglia dei blaugrana. LE sue ottime qualità atletiche e balistiche lo rendevano un difensore dal bonus facile, ha chiuso la carriera con 50 reti realizzate e 55 assist forniti, ma soprattutto pochissimi malus, appena due espulsioni in 18 anni di carriera.

Gary Neville, 18/02/1975

Assieme al fratello Phil è stato una colonna portante del Manchester United dell'epopea targata Sir Alex Ferguson. Iniziò la sua carriera come difensore centrale, ma il tecnico scozzese ne intuì ben presto le potenzialità da esterno destro, schierandolo sempre più spesso in quel ruolo. Trascorse interamente la sua carriera con i Red Devils, fece il suo esordio il 16 settembre 1992 nell'allora Coppa Uefa, mentre il suo ritiro è datato 24 maggio 2011, nella partita d'addio che lui volle fortemente disputare contro la Juventus, sua avversaria storica nelle molti notti europee. Fantacalcisticamente poco propenso al bonus, ma le sue qualità atletiche e di abnegazione lo rendevano un perfetto difensore da modificatore.

Michel Salgado, 22/10/1975

Míchel Ángel Salgado Fernández è stato una colonna portante del Real Madrid tra il 1999 ed il 2009. Acquistato dalle Merengues per 11 milioni di Euro visse come protagonista le vittorie in Champions League delle stagioni 1999-2000 e 2001-2002, oltre alla Supercoppa Europea del 2002 e l'Intercontinentale dello stesso anno. Nato come esterno difensivo con il passare degli anni venne però impiegato sempre più spesso come centrale, diventato riserva con l'arrivo di Sergio Ramos non fece rimpiangere i titolari quando chiamato in causa. Dopo la sua decennale esperienza con il Madrid tentò l'avventura in Inghilterra con il Blackburn Rovers con cui chiuse la carriera nel 2012.

Ivan Helguera, 28/03/1975

Una fugace apparizione in Italia con la maglia della Roma, prima di legarsi indissolubilmente ai colori del Real Madrid. Il difensore spagnolo passò alle Merengus nell'estate del 1999 per rimanervi otto anni, come il compagno di squadra Salgado fu protagonista nei trionfi di Champions League 1999-2000 e 2001-02, giocando da titolare entrambe le finali e venendo schierato anche nel trionfo di Yokoama 2002 contro i paraguaiani dell'Olimpia. Completano il suo palmarès 3 Liga, 2 Supercoppe di Spagna, 1 Coppa di Spagna (con il Valencia) ed 1 Supercoppa UEFA.

David Beckham, 02/05/1975

Nei paragrafi precedenti abbiamo citato un giocatore del Manchester United e due del Real Madrid, evidente dimostrazione che queste due squadre hanno tracciato un solco nella recente storia del calcio mondiale. Se dovessimo cercare un trait d'union tra queste due società lo troveremmo senz'altro in David Beckham. Dopo il ritirò di Eric Cantona ereditò la mitica maglia numero 7, indossandola senza alcun timore reverenziale ed anzi dimostrando ben presto di esserne un degno possessore. Con la maglia dei Red Devils vinse tutto, poi nel 2003 passò al Real Madrid dei Galacticos, in un trasferimento che all'epoca fece molto scalpore. Il suo connubio con i madrileni durò quattro stagioni, dopo indossò le maglie di Los Angeles Galaxy, Milan e chiuse la sua carriera calcistica con il Paris Saint-German. Nel suo periodo al Milan abbiamo potuto apprezzarne tutte le qualità, soprattutto quelle balistiche che gli permisero di chiudere la carriera come il secondo calciatore per numero di gol realizzati su calcio di punizione.

Juninho Pernambucano, 30/01/1975

Pirlo lo definì "un direttore d'orchestra montato al contrario", Pjanic fu suo allievo in quel di Lione. Il centrocampista brasiliano, al secolo Antônio Augusto Ribeiro Reis Júnior, è il detentore del record per il maggior numero di gol segnati su calcio di punizione, ben 75. Guardare i filmati delle sue prodezze equivale a studiare un trattato di balistica. Legò la sua carriera indissolubilmente alla società francese con cui vinse sette titoli consecutivi e fu un punto fermo della nazionale verdeoro fino al Mondiale del 2006. Non approdando mai in top club europei non vinse mai trofei maggiori come Europa League o Champions League, ma resta di lui il ricordo di quelle pennellate come opere d'arte, un'autentica macchina da bonus per il fantacalcio.

Juan Sebastián Verón, 09/03/1975

Chiudiamo il centrocampo di questa nostra top 11, con un autentico mago del pallone, anzi una streghetta. La "Brujita" questo il soprannome di Juan Sebastián Verón, centrocampista offensivo che fece il suo esordio con la maglia dell'Estudiantes de la Plata, club in cui aveva militato anche il padre, prima di avere una veloce avventura con il Boca Juniors e poi di trasferirsi in Europa. A portarlo nel Vecchio Continente fu la Sampdoria, dopo due anni in blucerchiato passò al Parma e poi alla Lazio e proprio con i capitolini arrivò ad esprimersi al massimo del suo potenziale, tanto da convincere il Manchester United a puntare su di lui. Dopo una deludente stagione al Chelsea tornò in Italia, precisamente all'Inter, e poi tornò ad indossare la maglia dell'Estudiantes con cui, dopo un lungo tiro e molla, annunciò a più riprese il ritiro. Centrocampista offensivo, non brillava per rapidità, ma la precisione nei passaggi e le potenti conclusioni erano una garanzia di bonus per tutti i fantAllenatori che avevano puntato su di lui.

Hernán Crespo, 05/07/1975

1 titolo di capocannoniere del campionato argentino, 1 capocannoniere della Serie A, 2 volte capocannoniere della Coppa Italia, 1 Capocannoniere ai giochi olimpici, 1 Scarpa d'argento dei Mondiali. Basterebbe questo elenco di trionfi personali per far capire che il rapporto tra il "Valdanito" Crespo ed il gol era quasi viscerale. Considerato uno dei più grandi bomber della storia dell'Argentina, lo abbiamo potuto apprezzare in Italia con le maglie di Parma, Lazio, Inter, Milan e Genoa. Le sue migliori stagioni sono indubbiamente le prime con i ducali, nei quattro anni passati in Emilia Crespo ha realizzato ben 62 reti. Un fiuto del gol davvero fuori dall'ordinario, unito ad una tecnica importante ed una fisicità esplosiva hanno reso Crespo uno dei sogni di tutti i fantAllenatori per diversi anni, escludere l'argentino dai nostri top sarebbe stato reato.

Roy Makaay, 09/03/1975

In Spagna era noto come il "Pistolero", in Germania lo hanno soprannominato il "Fantasma" questo attaccante olandese rimarrà negli annali del calcio per aver realizzato il gol più veloce della storia. Era il 07 marzo 2007 ed il Bayern Monaco si trovava di fronte un avversario del calibro del Real Madrid, dopo un errore di impostazione di Roberto Carlos Hasan Salihamidži? riesce a recuperare palla ed ad involarsi sulla fascia, al centro dell'area di rigore, proprio come un fantasma, è già apparso Roy Makaay che eludendo il fuorigioco avversario devia di prima il pallone alle spalle di Iker Casillas. Centravanti vecchio stampo, di quelli che ora chiameremmo stoccatori, l'ex Bayern e Deportivo era uno di quei giocatori che partecipano poco alla costruzione della manovra, ma che si fanno vedere unicamente nei momenti topici del match, quando si tratta di trasformare il prezioso lavoro altrui in gol. Ha chiuso la sua carriera con una media di gol a partita altissima, 79 reti in 133 incontri con la maglia del Deportivo, 78 in 129 con quella del Bayern Monaco. Un centravanti letale che avrebbe fatto le fortune di molti al Fantacalcio.

Robbie Fowler, 09/04/1975

Nel 1998 un terribile infortunio bloccò l'ascesa di quel giovane ragazzo che dalle parti di Liverpool, sponda Reds, chiamavano semplicemente "God"; la rottura del legamento crociato posteriore segnò infatti un punto di svolta per la carriera Robert Bernard Fowler. Dopo essere cresciuto a pane ed Everton ad appena undici anni viene scelto nell'accademia giovanile del Liverpool, società con cui maturerà e lo lancerà nel calcio che conta. Nei suoi primi anni tra i grandi tenne una media-gol semplicemente sublime, lasciando però trasparire un carattere non facilissimo. Dopo l'infortunio Fowler tornerà a giocare, ma qualcosa in lui sembrava essersi rotto definitivamente, mancandogli quella rapidità nello stretto il suo apporto diminuì in maniera importante e lui salì alla ribalta per altri gesti plateali fatti in campo. In molti ricordano la rissa con Graeme Le Saux, terzino del Chelsea, a cui Fowler riferì epiteti non propriamente teneri in merito alla sua presunta omosessualità. Tuttavia l'episodio più famoso avvenne durante un derby contro l'Everton: dopo la realizzazione di un gol Fowler corse verso la linea di fondocampo simulando di sniffarla come se fosse stata cocaina. L'episodio fece rapidamente il giro del Mondo, certificando di fatto le difficoltà caratteriali del ventiquattrenne. Nel 2001 passò al Leeds e nel 2003 si trasferì al City dove per un breve periodo tornò ad essere decisivo, tuttavia la sua carriera era ormai entrata nella fase calante e dopo aver fatto ritorno, per due anni, al Liverpool provò la fortuna con Cardiff City, Blackburn e poi club australiani e thailandesi.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi. #LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.