E' Luka Modric il Pallone d'Oro del 2018. Un premio meritato per un calciatore che quest'anno è stato leader nel Madrid che ha vinto la Champions e ancora più leader nella Croazia che ai Mondiali ha centrato il secondo posto. Era da 11 anche che a vincere non fosse uno tra Cristiano Ronaldo e Messi, l'ultimo a riuscirci fu Kakà, il calciatore che trascinò il Milan alla vittoria della Champions nel 2007.

Ma in questi 10 anni c'è stato sul serio questo duopolio? La vittoria di Modric di quest'anno ha restituito una giusta dimensione al Pallone d'Oro, non bastano i soli gol o le giocate ad effetto, bisogna essere decisivi, elevarsi al di sopra dei compagni di squadra, serve compiere imprese sportive, proprio per come è stato per il croato, finalmente non più il terzo violino del calcio mondiale dietro le leggende di Barça e Real (ora alla Juve).

Andiamo quindi a vedere in quali di questi ultimi 10 anni il Pallone d'Oro poteva essere assegnato diversamente.

Pallone d'Oro 2010: Lionel Messi 

La vittoria più discussa. In quell'anno il Barcellona vinse la Liga ma deluse in Champions e Messi fallì anche al Mondiale in Sudafrica. Sopra la Pulce almeno un paio di calciatori, Andres Iniesta e Wesley Sneijder. Il primo, seppur condividendo il destino di Messi in Champions, ha firmato, non solo con il decisivo gol in finale, la prima vittoria al Mondiale della Spagna. Il secondo, dopo aver fatto il Triplete con l'Inter, ha trascinato insieme a Robben l'Olanda fino alla finale. Due imprese altrettanto importanti, difficile dare un solo vincitore.

Pallone d'Oro 2012: Lionel Messi

Anche quella volta Messi vinse senza aggiudicarsi la Champions League che andò invece al Chelsea di Didier Drogba. L'ivoriano incarnò in quell'edizione l'ideale di giocatore che trascina la sua squadra che da sfavorita battè prima il Barcellona e poi il Bayern Monaco. Poco conta che poi in estate sia andato in Cina, Drogba doveva vincere.

Pallone d'Oro 2013: Cristiano Ronaldo

Ce n'è anche per CR7, premiato nel 2013 in virtù dei suoi successi in nulla. Certo, i gol non si contano, ma nemmeno dovrebbero contare nell'assegnazione del più importante riconoscimento individuale nel calcio. Doveva andare a Franck Ribery, l'uomo punta del Bayern Monaco che quell'anno vinse tutto spazzando gli avversari.

Pallone d'Oro 2014: Cristiano Ronaldo

Ultima assegnazione discussa, anche se meno delle precedenti, quella avvenuta dopo il Mondiale in Brasile. Senza quello, il 7 del real avrebbe meritato senza dubbio, ma in quel Mondiale nella Germania che stravinse riuscì ad imporsi un calciatore nel ruolo in cui è più difficile imporsi, quello del portiere. Manuel Neuer mostrò al mondo il, non un, nuovo modo di essere numero uno e grazie alle sue giocate fu decisivo per la vittoria. Esattamente quello che serve per essere Pallone d'Oro.