Il secondo anticipo della sedicesima giornata ha visto la Juventus, fresca di qualificazione agli ottavi di Champions League, contrapporsi ai "cugini" del Torino.

Nonostante i pochi giorni di riposo e le diverse assenze forzate Allegri ha scelto di mandare in campo la migliore formazione possibile con l'ormai consueto 4-3-1-2 con i tre registi Bonucci-Pjanic-Dybala posizionati in linea verticale tra di loro, anche se l'argentino aveva la possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo per cercare di portare fuori posizione i difensori granata.

Dopo un primo tempo oggettivamente brutto la Juventus ha provato ad alzare il ritmo nella ripresa per portare a casa i tre punti e mantenere lontane Napoli ed Inter. La svolta del match è arrivata al 70' con Zaza che serve un improvvido retropassaggio verso Ichazo, entrato nel primo tempo al posto dell'infortunato Sirigu, permettendo a Mandzukic di anticipare l'estremo difensore granata con quest'ultimo che finisce per atterrare l'attaccante bianconero. L'arbitro non ha dubbi ed indica immediatamente il dischetto del rigore, senza neppure la necessità di consultare il VAR. A calciare la massima punizione, ça va sans dire, si presenta Cristiano Ronaldo, il fenomeno portoghese dopo aver trasformato il rigore si lascia andare ad un inopportuno gesto da bulletto verso Ichazo che, peraltro, aveva sporcato la conclusione del numero 7 juventino.

Tra i sette volte campioni d'Italia l'unico giocatore degno di menzione particolare è, ancora, il capitano Giorgio Chiellini, autentico muro di gomma su cui sono rimbalzate le iniziative degli attaccanti granata, con l'ex compagno Simone Zaza completamente annichilito. Male invece il resto della squadra, capace di accendersi solo a sprazzi e più per iniziative personali che per azioni corali capaci di mettere in difficoltà il volitivo centrocampo avversario. La sensazione è che questa cattiva prestazione sia dovuta più ad uno sbagliato approccio mentale che ad una scarsa condizione fisica. Nella ripresa infatti si è vista una Juventus più tonica rispetto a quella del primo tempo, segno che i minuti nelle gambe ci sono tutti, manca solo la volontà di farle girare a dovere e nelle giusta direzione. La sensazione lasciata dal derby di ieri sera è che questa squadra abbia bisogno di ricaricarsi proprio dal punto di vista mentale nei suoi interpreti di maggiore qualità: da Alex Sandro a Cristiano Ronaldo, passando per un Pjanic quanto mai incapace di accendere la luce in mezzo al campo come ci si aspetta da un campione della sua levatura. Se l'atteggiamento non dovesse cambiare ci si potrebbe aspettare, già dal prossimo impegno contro la Roma, una di quelle scoppole salutari che tanto hanno fatto bene alla truppa di Allegri nei campionati passati.

Al tecnico livornese aspetta ora dunque l'arduo lavoro di far rimanere i suoi giocatori concentrati su tutti gli impegni, senza considerarsi già vincitori in partenza. Impegno quanto mai difficile visto l'incredibile ruolino di marcia messo assieme fino a questo momento, soprattutto per quanto concerne il campionato.