“Vuoi fare il fanta con noi?” .

È la prima volta che mi propongono una cosa simile, in genere mostro sempre una certa ritrosia verso il fantacalcio: non mi va di buttare i soldi, sono competitivo, mi arrabbio facilmente, a Roma si dice “essere un puzzone”. In un momento di follia accetto e non ho dubbi su chi debba essere il mio compagno in questa nuova avventura. Devo renderla memorabile. Tuttavia, d’accordo col mio fido compare, decidiamo di mantenere segreta la sua identità fino al giorno dell’asta, celandola sotto lo pseudonimo di “Muscoletto”, al fine di garantirgli l’anonimato necessario per poter tempestare di chiamate notturne intimidatorie gli altri partecipanti alla lega.

Arriva il giorno dell’asta, 800 crediti, fantacalcio Mantra, asta a chiamata. Non può essere così semplice. Dobbiamo aggiungere un po’ di confusione, dobbiamo disorientare gli avversari, non devono capire le nostre mosse. Ci presentiamo in divisa: cappello di paglia e polo del Frosinone. Portiamo una vagonata di birre, convinti che i nostri sprovveduti avversari avrebbero favorito e smarrito così la concentrazione. Inutile dire che le abbiamo finite noi, ma la confusione l’abbiamo portata lo stesso. Missione compiuta. Non è ancora finita, il pezzo forte lo riserviamo per gli attaccanti, quanto le energie si affievoliranno e i nervi saranno più tesi per far saltare il banco.

Cominciamo dai portieri, ci assicuriamo tutto il blocco Inter, Handanovic è una garanzia e poi “beh che non lo sai, para pure i rigori”. Optiamo per una difesa a quattro, terzini di spinta, Kolarov e Hysaj e, per risparmiare qualche vecchio guerriero come Rossettini, sia mai che ogni tanto prenda la sufficienza. Ci sveniamo a centrocampo per Chiesa e Callejon, come ali nel nostro 442, e viriamo su vecchie glorie e baluardi della mediana come Magnanelli e Cigarini. Peccato che quest’anno Maran gli preferisca Bradaric, forse avrei dovuto dirgliene quattro quando, una settimana più tardi, lo avrei incrociato all’aeroporto di Cagliari.

Arriviamo agli attaccanti, sicuri di aver risparmiato abbastanza ma, inspiegabilmente, c’è solo una coppia che ha meno crediti di noi. Li avremo spesi prima per comprare quelle birre? Chissà. Si parte da Cristiano Ronaldo, dobbiamo alzare il prezzo fino all’impossibile. A 321 dobbiamo mollare, il nostro oppositore ha troppa disponibilità, siamo il Frosinone contro il fondo Elliot dopotutto. Immobile però deve essere nostro. Si arriva di nuovo a 321, momento di stallo, “TEMPO”, dobbiamo riflettere e ci serve l’ispirazione. È in quel momento che scaraventiamo sul tavolo la nostra copia della Fenomenologia dello Spirito. Cominciamo a leggere ad alta voce “L’idea in sé e per sé […]” . Sono tutti basiti. È il nostro momento: rilanciamo e il bomber di Torre Annunziata è nostro. Puntelliamo l’attacco con Iago Falque, Boateng, il panterone Caicedo, Daniel Ciofani – non poteva mancare – e la nostra scommessa Orsolini.

Adesso sono soddisfatto e posso andare a casa a riposare. Guardo l’orologio e sono le sei di mattina, neanche troppo tardi, peccato che alle sette e mezza abbia il volo per la Sardegna in partenza da Ciampino. Ma sono contento così, in fondo non è andata male, siamo ancora in piena lotta per il primo posto. Che Benito Stirpe ce la mandi buona.

PS: Allego foto del momento di riflessione prima del rilancio per Immobile!

Luca - La mia Lega Fantagazzetta

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