Premessa fondamentale: chi vi scrive non sa più di quanto sappiate voi che leggete - si spera con piacere - questo pezzo. Non ci saranno discussioni di mercato, di campo, di collocazioni tattiche, di mosse psicologiche o di clausole e cavilli burocratici siglati presso chissà quale notaio della capitale spagnola. Per dirla tutta, in assoluta onestà e sincerità, chi vi scrive non crede all'eventualità meglio nota come "arrivo di Modric" e non la ritiene nemmeno così fondamentale ai fini del mercato nerazzurro proprio perché una situazione del genere, come fu quella di Cristiano alla Juventus, regala molto di più di un giocatore (forse) in più alla rosa della propria squadra: regala una componente fondamentale della vita di ogni uomo, il sogno.

Senza sogni la vita è semplicemente una routine che si sussegue nel tempo con cadenza regolare e senza picchi, una piatta monotonia che rende quasi banale l'esistenza dell'essere umano. Tutto questo panegirico filosofico non è campato per aria, non è un mero esercizio di scrittura contorta da sottoporvi al fine di testarne la comprensione testuale, ma una riflessione approfondita su come il poter avere la possibilità di trattare - o perlomeno di essere accostati con insistenza - uno dei centrocampisti più forti del mondo ad oggi sia ancor più importante del suo arrivo perché consente ai tifosi nerazzurri, da tempo assopiti nella routine del Fair Play Finanziario, del Conto Economico, degli ammortamenti e quant'altro, di tornare a sognare e prendere coscienza che non per forza tutto ciò che riguarda il calciomercato sia una sofferenza, ma anche una possibilità di rinascita.

È fuori di dubbio che vedere il nativo di Zara con la maglia nerazzurra entro la fine del mercato sarebbe un qualcosa di eccezionale per i tifosi della Beneamata, ma dopo anni passati a sminuire qualsiasi trattativa addentrandosi nelle formule e sulla bontà di esse, poter pensare di raggiungere obiettivi che all'apparenza sembravano altamente irrealistici regala un quid in più, un qualcosa che va al di là di una vittoria in campionato o della firma di un nuovo contratto di sponsorizzazione.

Poter sognare per una settimana di essere un competitor credibile per Luka Modirc consente all'Inter e ai suoi tifosi di andare al di là della fisica terrena, della logica: una situazione simile consente di dimenticare tutto quello che è stato sin qui, ai momenti duri, alle mediane composte da Kuzmanovic e M'Vila o ai Mudingayi, alle sconfitte con il Novara. Consente loro di ripensare ai fasti che furono immaginando un futuro sicuramente migliore a prescindere comunque da quello che sarà l'esito delle "trattative".

E così nella notte di San Lorenzo, nella notte comunemente nota come la "notte dei desideri" poter desiderare e sognare l'arrivo dell'ennesimo croato alla corte di Spalletti regala ai tifosi interisti soddisfazioni immense, ma anche una certezza che nemmeno gli "Inter beffata" già pronti nelle bozze di molti possono scalfire: i nerazzurri possono sognare in grande perché se sono stati gli unici per una settimana a contendere al Real uno dei mediani più forti attualmente in circolazione, non c'è nulla che possa spaventare in vista del futuro.