Un braccio di ferro da parte della Roma che non sembra avere senso. La Roma ha bisogno di certezze, e subito. E Alessandro Florenzi è sempre stata una certezza e tale deve restare. La trattativa per il rinnovo di un contratto in scadenza a giugno 2019 è andata già abbastanza per le lunghe. Il giocatore va accontentato perché è romano e romanista, perché è patrimonio della società che lo ha visto crescere, ma anche perché ha offerte sostanziose da altre società italiane.

Con Nainggolan già finito all’Inter, Monchi avrebbe dovuto chiudere immediatamente la faccenda: i nerazzurri, guidati dall’ex Spalletti, cercano il sostituto di Cancelo (dopo aver già preso oltre al Ninja: De Vrij, Asamoah e Lautaro Martinez) e Florenzi, in scadenza, è un obiettivo fin troppo appetitoso. L’Inter dovrebbe essere una delle più serie concorrenti dei giallorossi anche nella prossima stagione. Florenzi non può assolutamente finire all’Inter.

La cifra richiesta dall’agente Alessandro Lucci è intorno ai 4 milioni di euro, quelli che offrirebbero i nerazzurri. Florenzi sorpasserebbe allora Strootman (3,2 milioni netti annui) e diventerebbe, dopo la cessione di Nainggolan (4,2 mln annui), il più pagato della rosa romanista alle spalle di Dzeko (4,5 mln annui), al pari del nuovo arrivato Pastore. Uno sforzo da parte della società romanista, che sta cercando di contenere il più possibile il monte ingaggi, in questo caso, è necessario.

Troppi 4 milioni per un terzino destro che lo scorso anno è apparso, in più di qualche occasione, appannato? Si sta parlando comunque di un ragazzo classe ’91 che, nonostante la travagliata stagione 2016/2017 con i due infortuni al crociato, è riuscito a dimostrare di essersi completamente lasciato alle spalle il periodo di inattività collezionando 42 presenze tra campionato e Champions League.

Nelle ultime sei stagioni alla Roma, lo si è visto giocare in tutti i ruoli: da mezz’ala di centrocampo con Zeman, da esterno d’attacco nel tridente con Rudi Garcia, da terzino destro con Spalletti e ancora con Di Francesco. Lo si è visto segnare in tutti i modi: cavalcate palla al piede, di testa, in rovesciata, da fuori area, da casa sua (Ter Stegen ricorderà). Lo si è visto correre e correre, fino ad arrivare ad abbracciare la nonna in tribuna. Lo si è visto esultare insieme ai suoi tifosi e trascinarli tutti in campo insieme a lui. Lo si è visto indossare con orgoglio la fascia da capitano.

Già nove nuovi acquisti, tante novità nella rosa 2018/2019, situazioni ancora in bilico (Alisson, Manolas, Pellegrini): la Roma che verrà non può prescindere allora dal ripartire da uno come Florenzi, a 27 anni, nel pieno della sua maturazione, in grado di fare la differenza dentro al campo con il supporto continuo alla manovra offensiva, con il suo motorino instancabile, ma anche di aiutare i più giovani ad inserirsi, di guidarli e farli entrare al meglio nella realtà romanista. Tra i diversi punti interrogativi, l’augurio è che si possa mettere al più presto il punto esclamativo sulla questione: Florenzi 2023!