Quando nel 1970, a Bogotá, l’Inghilterra segnò quattro goal alla Colombia senza subirne nessuno, il divario tecnico tra le due nazionali era notevole. La prima gara tra colombiani e gli esperti inglesi evidenziò soprattutto questo. Oggi, invece, i sudamericani dispongono di un organico in grado di poter contrastare l’undici britannico. E l’ottavo di finale di un mondiale è l’occasione per poter battere, per la prima volta nella storia del calcio colombiano, la nazionale dei leoni inglesi.
Dopo un’altra amichevole, giocata nel 1988 e terminata col punteggio di 1-1, inglesi e colombiani si sono incontrati per una gara dei campionati del mondo in occasione della Coppa disputata in Francia nel 1998. Inserite nel gruppo G con Romania e Tunisia, Inghilterra e Colombia giocarono una gara che di fatto valse la qualificazione al turno successivo. Le due squadre arrivarono allo stadio Félix Bollaert con 3 punti ciascuna. 

L’Inghilterra era reduce dal successo per 2-0 sulla Tunisia e dalla sconfitta subita per mano della Romania (2-1). Stesso ruolino di marcia per la Colombia, che aveva battuto per 1-0 i tunisini e si era dovuta arrendere ai rumeni, vittoriosi per 1-0. La gara che sarebbe valsa per il secondo posto nel girone fu dominata dagli inglesi, in goal con Anderton e una punizione magistrale di David Beckham, con una parabola celebre del repertorio balistico del centrocampista inglese. A qualificarsi, insieme alla Romania, fu l’Inghilterra, poi eliminata agli ottavi di finale dall’Argentina.

Tre anni prima di quella partita, un’altra amichevole, finita con il risultato di 0-0, aveva visto fronteggiarsi la Colombia e l’Inghilterra. Allo stadio di Wembley, però, il colpo di genio lo realizzò Higuita, il pittoresco portiere colombiano passato alla storia per le sue giocate spettacolari, a volte anche un po’ grottesche e molto rischiose. L’estremo della Colombia, invece di bloccare un comodo pallone, decise di compiere un’acrobazia destinata a passare agli annali col nome di “scorpione”. Higuita, infatti, fece passare il pallone sopra la sua testa per poi respingerlo con entrambi i piedi, tra il tacco e la suola delle scarpe, col corpo lanciato in avanti. Una figura acrobatica che rievocò quella della coda di uno scorpione, appunto. Averla eseguita a Wembley, nel tempio del calcio, nel cuore del rigore inglese, ebbe un sapore tutto particolare.

L’ultima volta che Inghilterra e Colombia si sono affrontate è stato in un’altra amichevole, vinta dai leoni per 3-2, con tripletta di Owen, a East Rutherford, Stati Uniti d’America, nel 2005. L’ottavo di finale che invece vuole sudamericani e britannici affrontarsi nell’edizione russa del mondiale 2018 avanza premesse nuove. 

L’Inghilterra è sì una squadra temibile e bene organizzata, ma anche la Colombia ha i mezzi tecnici per potersi giocare le sue possibilità di successo. Il 3-4-3 di Southgate affida la fase offensiva al peso di Kane in attacco e all’inventiva di Sterling e Lingard. L’Inghilterra tende anche a giocare con schemi ben studiati i calci piazzati, una fonte offensiva che può ottimizzare le caratteristiche di alcuni elementi. La Colombia, invece, fa della rapidità la sua arma migliore. Calciatori come Cuadrado e Falcao potrebbero mettere in difficoltà i centrali difensivi inglesi. I tifosi colombiani sperano che Pekerman possa contare sulla disponibilità di James Rodriguez, reduce da un infortunio che non lascia certezze sul suo impiego. Averlo per la gara con l’Inghilterra potrebbe essere determinante. Gli inglesi, però, sanno che la Colombia non è quella del ’70 e, probabilmente, nemmeno quella di Francia ’98.