La prima sfida in una competizione ufficiale Inghilterra e Croazia la giocano al campionato europeo del 2004, in Portogallo. Nel raggruppamento con Francia e Svizzera, inglesi e croati si affrontano in una gara in cui ai croati serve una vittoria, mentre agli inglesi starebbe bene anche un pareggio. I britannici, però, non si accontentano e vanno a segno quattro volte, con Scholes, Rooney (doppietta) e Lampard. A nulla servono i goal di Rapai? e Pršo. Croazia-Inghilterra 2-4. Croati eliminati e inglesi qualificati al turno successivo.

Lo sgambetto memorabile gli inglesi lo ricevono dai croati il 21 novembre del 2007, a Wembley. I balcanici passano 3-2 nel tempio dei tre leoni e il loro successo vale la clamorosa esclusione dal campionato europeo del 2008 di un’Inghilterra che, prima a Zagabria e poi proprio a Londra, nel 2008 e nel 2010 batterà due volte la Croazia in due incontri valevoli per le qualificazioni al campionato del mondo del 2010.

L’Inghilterra manca da una finale mondiale da 52 anni, mentre i croati sono alla ricerca della loro prima finale dopo l’eliminazione in semifinale nel mondiale francese del 1998. Se gli inglesi sono a caccia della volpe tabù che da decenni li ha costretti all’imbarazzo di fare da monito degli inventori del calcio, ma, al temo stesso, di non essere in grado di rendersi protagonisti ai campionati del mondo, gli scacchi bianchi e rossi balcanici si sentono gli eredi principali della grande scuola jugoslava, incapace, però, ai tempi prima della dissoluzione, di imporsi con successo in una coppa del mondo.

La Croazia viene da due turni risolti ai calci di rigore. Danimarca e Russia hanno messo a dura prova la tenuta atletica della squadra di Zlatko Dali? che, nodo ancora da sciogliere, potrebbe essere costretto a rinunciare a Sime Vrsaljko, reduce malconcio dell’estenuante quarto di finale disputato con la Russia. Modric e compagni dovranno ritrovare nuove energie per poter reggere il ritmo richiesto dai movimenti tattici che hanno caratterizzato il gioco croato, con Rebic, Rakitic, Perisic e lo stesso Modric a fare da elastico offensivo e difensivo tra la linea difensiva e quella offensiva, a supporto delle sovrapposizioni dei due terzini. Gareth Southgate, invece, ha superato il turno precedente nei novanta minuti. Aspetto non da poco quando si arriva in fondo a una competizione così compatta nei tempi come un campionato del mondo. Alla loro terza semifinale mondiale, l’ultima persa nel 1990 per mano della Germania, l’Inghilterra dovrebbe schierare Alli, Young, Sterling e Kane (il reparto offensivo inglese ha quasi sempre segnato da palle inattive) con licenza di turbare gli equilibri difensivi croati, non sempre apparsi perfetti. Dal punto di vista tecnico, la Croazia dispone di maggiore qualità. L’Inghilterra, però, sembra aver acquisito una notevole solidità tattica e difensiva, benché gli avversari fino a questo momento affrontati nella fase a eliminazione diretta siano da considerarsi altamente attendibili. Aspetto che potrebbe valere anche per la Croazia che, tuttavia, ha dimostrato con l’Argentina tutta la sua capacità di imporsi con avversarsi anche blasonati. 

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Croazia e Inghilterra completano il “quadrangolare” tutto europeo che in questo campionato del mondo ha confermato i limiti del calcio sudamericano e consolidato la maggiore organizzazione di quello europeo. Adesso, però, l’Europa mondiale delle nuove forze emergenti resterà inevitabilmente "dimezzata".