A 13 anni di stanza dalla vittoria dell'ultima Champions vinta ad Atene contro il Liverpool, il Milan intervista una delle sue leggende: il Pallone d'Oro Ricardo Kakà. Queste le parole del brasiliano, che inizia facendo il paragone con la sciagurata finale di Istanbul, sempre contro i Reds: "La squadra era diversa rispetto a quella del 2005, in cui perdemmo in finale sempre contro il Liverpool. Nel 2007 ad esempio non c'erano né Shevchenko, né Crespo. Ma l'ossatura era rimasta più o meno quella. Avevamo paura che potessero batterci di nuovo, ma trionfare fu meraviglioso. Una partita passata alla storia".

Atene 2007, Kakà: "Sapevo già cosa avrebbe fatto Inzaghi"

L'ex fantasista continua analizzando le reti di Inzaghi: "Nel primo gol Pippo inizia a correre senza guardare la palla. Lui sperava in una respinta del portiere, ma il pallone ha toccato direttamente il suo corpo, spiazzando così Reina. In occasione del secondo gol eravamo ben messi in campo. Io conoscevo perfettamente i suoi movimenti e sapevo già cosa avrebbe fatto. Mi sono preparato per dargli il pallone, fu tutto così preciso. Si allargò per avere più spazio per calciare, in quei casi è una questione di dettagli".

Chiosa sui festeggiamenti di allora: "Si provavano emozioni diverse. Per me era la prima Champions, sentivo di aver realizzato un sogno. Per Maldini era la quinta, quindi i suoi festeggiamenti erano diversi rispetto a chi la vinceva per la prima volta in carriera. Fu comunque bellissimo per tutti e fu la chiusura del cerchio. Quella sera abbiamo fatto la storia".