Rudi Garcia, tecnico del Lione, ha parlato al Corriere dello Sport in vista della sfida di Champions contro i bianconeri:

Le parole di Garcia

 «Il violino è rimasto nell’armadio quando ho lasciato l’Italia. Per il mio Lione è una grande occasione. Passare il turno sarebbe un vero exploit. Soprattutto senza Depay, che è il nostro Ronaldo. Immaginate la Juve senza Ronaldo, fatte naturalmente le debite proporzioni».

Fermare Ronaldo?

«Si ferma alla frontiera, se decide che Lione non gli piace e non vuole giocare qui. Scherzi a parte, si può contenere con una fase difensiva di squadra. Inutile ingabbiare lui se devi lasciare spazio a Dybala o Higuain».

Perché potreste batterla?

«La mia speranza è che ci sottovalutino: il sorteggio per loro obiettivamente poteva essere peggiore».

Sarri?

«Lo capisco. Per me però è difficile giudicare. Conoscevo meglio la Juve di Allegri, che ha fatto grandi risultati».

Ecco, tra risultatisti e giochisti da che parte sta?

«Io penso che sia più facile vincere giocando bene. Ma avete visto l’Atletico e il Dortmund l’altra sera? Hanno difeso bene, è vero. Ma hanno anche gestito alla grande il pallone. Se ti difendi e basta, perdi».

Pjanic?

«Sarà un vero piacere rivedere lui e Szczesny. A Mire non dovremo lasciare spazi perché è un giocatore che fornisce molte munizioni agli attaccanti, senza contare i calci piazzati».

Ha mai avuto la percezione che la Juventus fosse favorita dagli arbitri?

«Mai. Ma con il Var gli arbitraggi sono più giusti. Una cosa che noi allenatori chiediamo agli arbitri è di non accontentarsi del silent check. Dovrebbero andare a rivedere tutti gli episodi contestati invece di aspettare in mezzo al campo la conferma. Altrimenti l’arbitro vero diventa il Var».

Garcia (Getty)