Ha parlato a El Pais l'asso dell'Atalanta Alejandro Gomez che ha elogiato la sua squadra: "Abbiamo un gioco atipico per il campionato italiano, specialmente se parliamo di una squadra provinciale come noi. Ma sono anni che ci porta ottimi risultati. L’Europa League dopo 30 anni, la finale di Coppa Italia, la prima qualificazione in Champions. Ora siamo sempre in lotta con le grandi".

Merito del tecnico Gasperini: "Lui vuole persino che i difensori rischino un passaggio filtrante, passando le linee. E in attacco ci dà la massima libertà, quindi so che devo rischiare. La mia arma è il dribbling, solo così possiamo spezzare le linee in un campionato tanto difensivo e tattico come la Serie A. Rischiamo i contropiedi avversari, ma questo sistema ci porta più vantaggi che problemi".

Gomez poteva andare all'Inter

In passato poteva arrivare in una big: "Avevo passato tre anni bellissimi a Catania, mi ero fatto conoscere in Italia ed ero ancora giovane. Nel 2013 mi volevano sia Inter che Atletico Madrid, ma entrambe non stavano così bene economicamente come oggi e non potevano soddisfare le richieste del Catania. Eravamo andati in Europa League facendo la storia del club e sentivo che il mio ciclo era finito. Allora accettai l’offerta del Metalist, dove c’erano tanti argentini, si giocava la Champions e dove avrei guadagnato tre volte di più. In Ucraina però ho avuto un anno terrificante, mi è servito solo economicamente. A dicembre è iniziata la guerra e a settembre sono andato via. Ora sono orgoglioso di dire che non ho giocato in una big, ma ho potuto costruire una grande squadra". 

Stasera la sfida col Valencia: "Loro volevano noi e noi volevamo loro, sarà un 50 e 50. Ci hanno sottovalutati, ma sarà difficile sorprenderli. Certo, meglio il Valencia piuttosto che Liverpool o PSG".