Ha parlato al sito ufficiale del Lecce Giulio Donati, come tutti da settimane fermo per l'emergenza Coronavirus: "Io sto bene non sono preoccupato ma non va sottovalutata questa contingenza: sono certo che seguendo le regole presto ne usciremo. Io sono rimasto a Lecce, con la mia compagnia e nostra figlia: passiamo il tempo in casa, a tutto tondo, con cucina, TV, musica e videochiamate. In serata, invece di fare l’aperitivo, facciamo il giro delle chiamate per fare compagnia a persone che sono sole in casa. Seguo il programma di lavoro assegnato e cerco di stare attento ai carichi alimentari. La mia giornata tipo? Sveglia presto, colazione e poi la mia compagna accudisce la bimba mentre mi alleno. Faccio corsa vicino casa e rientro facendo degli esercizi che ci ha consigliato il preparatore. Mi sono adattato con casse d’acqua e altri oggetti che ho trovato in casa per allenarmi”.

Sulle iniziative sociali del club per l'ospedale locale: “Da parte nostra abbiamo deciso accettare la proposta di capitan Mancosu di donare tre respiratori al DEA del Vito Fazzi: è un piccolo gesto di vicinanza da parte nostra verso tutti gli operatori medici che stanno dando una grande prova in queste settimane”.

Donati: "Mancano i tifosi, spirito di spogliatoio vivo"

Cosa manca in queste settimane: “Mi manca molto giocare, mi manca lo stadio e mi mancano i tifosi. Con i compagni ci sentiamo spesso, sia singolarmente siamo come gruppo. L’importante è cercare di mantenere sempre vivo lo spirito di spogliatoio“.

Donati spiega cosa lo ha spinto a tornare in Salento: “I motivi per tornare in Salento erano davvero tanti. Avevo visto qualche partita e vedevo compattezza nel gruppo con tante qualità che spingevano a lottare verso la salvezza. Il progetto tecnico è invitante, mi piace come il mister fa giocare i terzini e posso dire che la società è stata puntuale e corretta in una situazione non semplice come la mia. Tutto ciò mi ha fatto scegliere Lecce, oltre ai ricordi dell’esperienza nel 2011-12 come piazza, città e maglia”.

Sui punti di forza della squadra: "Siamo molto coesi, come ogni squadra che si deve salvare. Spesso le gare sono difficili. Quando il gruppo è compatto tutto riesce facile. Ci sono poi cose tecniche e tattiche. L’allenatore spiega tanti concetti a 360°. Ognuno di noi deve rimanere concentrato, ogni partita è cruciale. Dal punto di vista personale, in carriera ho vissuto momenti brutti, che vanno superati con determinazione e lavoro. Quando si lavora e ci si allena, va bene e si è ripagati. L’obiettivo è di salvarsi con il Lecce, è una cosa dovuta a tutti i nostri sostenitori. Cerco sempre di migliorarmi, sono ambizioso e voglioso di andare sempre avanti”.