Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, ha parlato su SkySport del momento difficile causa emergenza coronavirus: "È una situazione drammatica, molto difficile in tutto il mondo. Sta colpendo tante popolazioni, non va assolutamente sottovalutata. Oggi pensare alla ripresa è molto difficile, in questo momento fino al 13 aprile dobbiamo restare a casa. Chi dovrà prendere le decisioni per il calcio, dovrà stare molto attento. Si tratta della salute, bisogna capire anche l’aspetto psicologico dei calciatori, come torneranno. C’è grande preoccupazione, sono esseri umani e hanno delle famiglie. Io sono a casa coi miei figli che hanno la scuola on line, io lavoro da qui. Sono in contatto col mister". 

Titolo assegnato in Belgio

"Mossa comprensibile. Fino al 13 aprile siamo in casa, poi speriamo che questa situazione possa migliorare. È un momento importante per riflettere su tante cose. Stiamo capendo anche tante cose, servirà a tutti quanti, a tutto l’ambiente calcistico”.

Lo scudetto

Penso che trovare una formula è complicato. Le semifinali di Coppa Italia e le finali e le coppe internazionali c’è più tempo. Bisogna vedere quando si potrà giocare e stare attenti a non compromettere la prossima stagione. Non è semplice prendere una decisione, speriamo che verrà fatta la scelta giusta”.

Aneddoto sulla finale Champions di Madrid

Momento di grande emozione. A me piace ricordare il percorso per arrivare a Madrid, a Kiev eravamo fuori dalla Champions e abbiamo rimontato una partita importantissima. La partita soffertissima a Barcellona, dopo l’andata esaltante. Il ritorno è stato difficile, quando la guarda ancora soffro, una partita infinita. La notte di Madrid… Abbiamo coronato un sogno che inseguivamo da tanto tempo. A 37 anni era la mia ultima possibilità di alzare questo trofeo ed è capitata nel momento più felice della mia carriera. Facevo 700 partite con l’Inter e vincere quella finale è stato indimenticabile”.

Calciomercato, in tanti club su Lautaro Martinez

Mi fa un enorme piacere parlare di Lautaro. Quando lo abbiamo preso lo seguivamo da tempo, era il più promettente del calcio argentino. Parlando con Milito poteva avere un futuro importante. Fa parte dell’Inter, è cresciuto tantissimo, punto fermo dell’Argentina. Lo vedo allenarsi felice coi suoi compagni, con l’Inter. Mi auguro che resti all’Inter, è un nostro patrimonio insieme ad altri ragazzi è cresciuto tantissimo”.