Difficile, se non impossibile, ipotizzare nei prossimi giorni quando e se potranno riprendere i campionati. Qualche certezza in più si avrà, quasi sicuramente, a metà aprile quando si capirà se le squadre potranno tornare ad allenarsi dopo quasi un mese e mezzo di stop. Gravina è stato comunque chiaro ieri sera, difficile andare oltre la metà di luglio perché poi si rischierebbe di rovinare la stagione 2020-2021. Da valutare anche la situazione dei tanti calciatori che in questi giorni hanno lasciato l'Italia per raggiungere la propria famiglia: per loro, infatti, al rientro in Italia ci saranno due settimana di quarantena in più

Se qualcuno ci spera ancora, tra presidenti, addetti ai lavori e tifosi, c'è chi invece ha già messo la pietra tombale su questa stagione. Tra questi il professor Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano che ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TMW Radio: "Riaprire gli stadi non prima di settembre-ottobre? Sì, si deve già pensare alla prossima stagione, lo dico con dolore".

Sull'emergenza Coronavirus: "Il virus circola prima delle misure prese, c’è da aspettarsi un’ondata. Non sono sorpreso degli ultimi dati. Al Centro-Sud, invece, c’è la possibilità di fermare i focolai perché lì il virus è circolato di meno. Ma bisogna essere responsabili, altrimenti si rischia il collasso perché lì si è meno attrezzati del Nord. I tempi ci fanno dire che non saranno brevi, se riusciamo a contenerlo si potrà tornare più rapidamente alla normalità, ma comunque con tempi medio-lunghi”.