L'ex dg della Juventus Luciano Moggi, ai microfoni di "TMW", ha analizzato il difficile momento del calcio italiano, tra prospettive per risollevarsi e soluzioni sulla ripresa del campionato.

Serie A ferma, parla Moggi

"Sono tutti concordi nel chiedere soldi al governo, poi però ognuno pensa ai propri interessi. Cellino vuole la sospensione del campionato perché sta retrocedendo, Lotito invece sta andando bene e vuole continuare a giocare. E invece servirebbe unità d’intenti".

“Campionato? La Roma è in corsa per il quarto posto, così andrebbe in Champions l’Atalanta per tre punti. Oggi fatta eccezione per Brescia e SPAL c’è una lotta serrata per tutto, anche per la retrocessione. Bisogna sperare che il campionato continui, c’è una lotta aperta ovunque. Non si può congelare il torneo. Tutti devono sperare di proseguire. I club, la Federazione, tutti quelli che hanno un interesse. Attenzione: neanch’io farei ripartire il campionato, poi però penso a tutte le conseguenze del sistema. Se ti manca l’indotto economico non puoi proseguire”.

“Taglio stipendi? Si tratta di amor proprio e buonsenso. Sarebbe carino nei confronti di chi non prende neanche mille euro al mese. Lo stato guadagna dal calcio. Quindi sì, un aiuto potrebbe partire anche dal Governo. Ma il nostro calcio deve sapersi amministrare”.

“Il virus più virulento sarà quello economico. Se fosse possibile riprendere il campionato, che comunque non sarebbe del tutto regolare, si andrebbe incontro ad una ripresa. Se invece non si potesse riprendere, rischierebbero tante società che così dovrebbero portare i libri in tribunale. La Serie C sparirebbe, diventerebbe qualcosa di anormale. La cosa migliore sarebbe far finire il campionato così da rispettare la classifica finale. Altrimenti ci sarebbe più di un problema”.