Paulo Dybala è stato il terzo calciatore della Juventus risultato positivo al Coronavirus. L'attaccante della Juventus ha raccontato i sintomi accusati ed il suo attuale stato di salute nella sesta diretta organizzata da Juve Tv del format "A casa con la Juve". Queste le parole della Joya: "Sto bene, molto meglio dopo alcuni sintomi forti che ho avuto un paio di giorni fa. Oggi già sto meglio, senza sintomi. Posso muovermi meglio, sto anche camminando e cercando di iniziare gli allenamenti. In questi giorni mi mancava l’aria e non riuscivo a fare niente, dopo 5 minuti ero morto, sentivo il corpo pesante e dovevo fermarmi. Ora sto meglio, così come Oriana".

L'ARRIVO ALLA JUVENTUS - "Ricordo come se fosse ieri. Ero a casa a Palermo, si parlava molto di me, c'erano tante squadre e allenatori che mi chiamavano. Dopo pranzo mi chiamò il mio procuratore e dopo qualche ora ho sentii per la prima volta Fabio (Paratici, ndr) che mi disse che avrebbero fatto di tutto per portarmi alla Juve.. Quando ho chiuso con lui andai ad abbracciare mia mamma dicendole che non volevo andare da nessun'altra parte se non lì".

LA COLLEZIONE DI MAGLIE - "Quando ho fatto il trasferimento della casa le ho messe insieme, quelle che avete visto sono solo una parte. Ne ho tante con nomi strani, tutte hanno una storia di calcio e dunque qualcosa di speciale. Continuerò a farlo perché è una passione per me. Ho portato la maglia di Buffon autografata per i 120 anni della Juve, quel giorno volle cambiare la sua maglia con me. Questa è una maglia storica. Anche due maglie per me importanti sono le maglie di Ronaldo e Messi: avere la fortuna di giocare con entrambi è straordinario. Questi tre sono la storia del calcio".

IL MOMENTO PIU' BELLO - "L'ultimo gol, anche se non c'erano i tifosi. Ho festeggiato con i miei compagni, è stato un momento clamoroso facendo una partita straordinaria. Con Ramsey ci troviamo sempre, appena ho ricevuto la palla che sapevo che potevo prendere il tempo ad Handanovic: è stato un bel gol".