L'ultimo gol di Patrik Schick nello scorso campionato:

Il primo gol di Patrik Schick nel campionato in corso:

Dinamica praticamente identica: cross dalla sinistra, deviazione col mancino sotto misura ad anticipare i tempi di reazione del portiere avversario, palla dentro la rete. In mezzo, però, c'è un mondo da analizzare. A partire dallo stacco temporale tra una marcatura e l'altra: dal 29 aprile contro il Chievo all'11 novembre al cospetto della Sampdoria, una distanza di ben 196 giorni che da sola spiega benissimo, di primo acchito, quanto sia stato lungo il digiuno di +3 per il centravanti ceco.

Eppure quest'anno Schick ha già avuto più di qualche occasione per mettersi in mostra: 6 presenze su 12 (il 50% esatto), di cui ben 3 da titolare (e una sola sostituzione), per un totale di 296 minuti in campo. Considerando uno stato di forma non invidiabile, la folta concorrenza nel reparto offensivo della Roma e, soprattutto, il totem Dzeko davanti a lui nelle gerarchie di punta centrale, tutto sommato non gli è andata così male. Così come non è da buttare la sua fanta-media (6.42), ovviamente ringalluzzitasi con il gol di ieri pomeriggio. Peraltro il bosniaco non gode di numeri tanto migliori, anzi: in 11 apparizioni, la miseria di 2 centri e 2 assist, conditi da 3 ammonizioni e qualche insufficienza di troppo che hanno portato la sua fanta-media a un bassissimo 6.18 e la sua quotazione in calo dal 35 iniziale al clamoroso 26 attuale.

Ma allora è e sarà davvero tutto rose e fiori per il ceco d'ora in poi al fantacalcio? La risposta, ovviamente, è no. Almeno per un paio di ragioni. In primis, la sfida a cui sarà chiamato nel giro di due-tre mesi, ovvero quella di sapersi confermare a grandi livelli, di dimostrare di volerci stare senza patemi in una grande squadra, di poter fare la differenza in Italia e in Champions. Una prova del nove strettamente collegata alla seconda motivazione: per riuscire in tutto ciò, avrebbe bisogno di un minutaggio quanto meno più corposo di quello sfruttato finora con risultati non sempre efficaci. Missione (quasi) impossibile, visto che il titolare là davanti resta proprio Dzeko. C'è comunque la possibilità di imparare ad agire da esterno destro, ma l'esplosione di Kluivert (oltre alla certezza Under) e la propria inadeguatezza palesata a più riprese in quella porzione di campo sono due fattori che, di fatto, sconsigliano a Di Francesco la riproposizione dell'esperimento tattico cucito addosso all'ex Sampdoria. Cambio di modulo e passaggio alle due punte? Utopia, considerato il modo di giocare del tecnico giallorosso e i giocatori a disposizione nella sua rosa.

Per Schick, dunque, la strada non è affatto in discesa. Con due aggravanti da portare sulle spalle: il costo del cartellino (42 milioni di euro), biglietto da visita e - allo stesso tempo - macigno da smaltire in fretta, e un ambiente capitolino che notoriamente non ha una pazienza infinita nell'aspettare i giocatori. A lui, ora, l'arduo compito di ribaltare i giudizi. E magari anche le gerarchie, alla Roma così come al fantacalcio.