Negli ultimi anni i ritmi del calcio e le quantità di partite stagionali sono aumentati vertiginosamente ed i calciatori si sono dovuti rapidamente abituare a questo nuovo trend, diventando degli atleti ancora migliori rispetto a quelli di 25-30 anni fa. Questa necessaria evoluzione ha avuto come effetto collaterale quello di rendere le soste un fastidioso intermezzo, un obbligo che costringe i giocatori ad interrompere la consueta routine e di perdere dunque il cosiddetto "ritmo partita". Per questo la prima partita in campionato al rientro dalla sosta è vissuta un po' da tutti gli allenatori come una sorta di trappola in cui si rischia di cadere e farsi molto, troppo, male, un po' come successo ieri pomeriggio alla Roma.

Per evitare di scivolare in questo tranello e con una palpabile preoccupazione per il prossimo impegno in Champions League, la Juventus era dunque chiamata ad affrontare la sfida contro la SPAL con particolare attenzione e concentrazione, cercando di controllare il match fin dalle prime battute ed evitando di correre rischi che avrebbero potuto portare ad un superfluo dispendio di energie. Tuttavia che il focus bianconero fosse puntato principalmente sulla partita contro il Valencia lo si capisce già dalle scelte iniziali di mister Allegri: fuori Szczesny, Cancelo, Chiellini, Matuidi e Dybala, spazio ad un solido 4-4-2 con Rugani a far coppia con Bonucci in mezzo alla difesa, De Sciglio sulla corsia di destra e la coppia da attacco formata da Mandzukic e Cristiano Ronaldo, supportati dai due esterni offensivi Cuadrado e Douglas Costa.

L'obiettivo dei bianconeri è dunque chiarissimo: vincere per non permettere alle avversarie di avvicinarsi, ma con il massimo risparmio energetico. L'applicazione sul campo di questo concetto è quasi "feroce", la Juventus non alza mai il ritmo trovando il gol per sbloccare la partita con l'ormai solito Cristiano Ronaldo perfetto nello scattare sulla linea del fuorigioco sul calcio di punizione battuto da Pjanic, la partita viene poi definitivamente chiusa nella ripresa quando Mandzukic ricorda a tutti che lui non ha perso il fiuto del gol, facendosi trovare prontissimo sulla corta respinta di Gomis dopo la conclusione di Douglas Costa.

La vittoria con la SPAL ha lasciato tante piccole note positive ed una probabilmente stonata. Gli aspetti positivi sono rappresentati dalla buona concentrazione difensiva nonostante il massiccio turn-over nel reparto con un Perin quasi mai impegnato, un De Sciglio sempre diligente e ancora maggiormente propositivo in fase di costruzione ed un Rugani sempre elegante ed attento e che non lascia trasparire segno di nervosismo dopo la polemica innescata dal padre solamente qualche giorno fa. A centrocampo si è rivisto un Douglas Costa positivo e capace di mettere in imbarazzo la retroguardia con discreta continuità, mentre in attacco la solidità mentale di Cristiano Ronaldo è davvero impressionante: il campione portoghese non vuol lasciare neppure le briciole agli avversari ed anche in una sfida apparentemente facile come quella di ieri si è dedicato anima e corpo alla ricerca della vittoria. La nota probabilmente stonata è rappresentata dall'uscita anticipata di Alex Sandro, sostituito da mister Allegri nei minuti finali per un problema fisico di cui è da valutare l'entità, se si dovesse rivelare grave per Allegri sarebbe un bel grattacapo, considerando anche che il recupero di Spinazzola non è ancora completo.