Il controllo della sfera, come già ribadito in occasione dell'analisi sui migliori passatori dei cinque maggiori campionati europei, è diventato ormai una vera e propria ossessione per molti allenatori, soprattutto nell'ultimo lustro. Negli ultimi anni si sono rivisti ad altissimi livelli giocatori che qualche tempo fa sarebbero stati accantonati frettolosamente perchè privi della giusta fisicità, ma che hanno avuto da sempre nella velocità di pensiero e nella tecnica di passaggio il loro punto forte (uno su tutti Jorginho, giusto per fare un esempio banale). Con molte squadre che vogliono imporre il proprio ritmo alla partita ed altrettante improntate su meccanismi di pressing più o meno asfissianti, il pallone spesso schizza via fra fasi di costruzione e distruzione del gioco senza un vero e proprio padrone. Ci sono però dei giocatori che in questa prima parte di stagione hanno perso decisamente più palloni della media, ed in chiave fantacalcistica può essere senz'altro utile andare ad appuntare qualche nome sparso qua e là per i maggiori campionati europei.

La Premier League è da sempre tra i campionati di calcio mondiali dove si gioca il maggior numero di possessi per 90 minuti, complici soprattutto le elevate intensità di gioco quasi intrinseche nella mentalità anglosassone. Il calciatore che ha sbagliato più passaggi di tutti è Granit Xhaka (147), centrocampista centrale dell'Arsenal che però era anche uno dei giocatori che toccava più palloni di tutti. Banalmente si potrebbe dire che un elevato volume di passaggi comporta tanti palloni persi, ma la tipologia di passaggio e l'abilità tecnica incide molto, visto e considerato che giocatori come Jorginho e David Luiz, anche loro in top 3 per numero di passaggi, si trovano addirittura al trentatreesimo posto per passaggi sbagliati a quota 103. Dopo Xhaka, completano il podio Kieran Trippier, terzino destro del Tottenham ossessionato dai cross ma che regala troppi palloni agli avversari (145), e Wilfried Ndidi, mediano del Leicester dalle eccelse doti di interdizione ma ancora troppo acerbo in fase di possesso (142).

Xhaka dopo la lettura di quest'articolo.

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In Spagna Saul Niguez guida la classifica con 122 errori in fase di appoggio, un dato piuttosto interessante se si pensa che lo spagnolo non è neanche fra i primi venti giocatori per palloni toccati in Liga. A braccetto con Saul troviamo Raul Garcia (121), il cui compito principale in campo non è chiaramente quello di costruire ma, più che altro, distruggere il gioco avversario. Diversi giocatori offensivi delle grandi squadre occupano le posizioni che vanno dalla terza alla decima piazza, con gente del calibro di Jesus Navas (114), Messi (108), Jordi Alba (106) e Griezmann (102) tutti piuttosto vicini, un dato piuttosto interessante che fa capire come nel calcio spagnolo moltissimi palloni passino fra i piedi di attaccanti ed ali anche in fase di costruzione.

I due milanesi Brozovic (100) e Suso (98) comandano invece la classifica degli errori della Serie A, con Milinkovic-Savic (96) che segue a ruota. Il serbo della Lazio era abituato a tutt'altre graduatorie solo qualche mese fa, ma in questa prima parte di stagione appare piuttosto spento e, soprattutto, poco lucido in fase di possesso. In generale in Serie A si perdono mediamente meno palloni che in Premier e Liga, forse anche per un atteggiamento delle squadre cosiddette "piccole" molto più rinunciatario ed attendista, che consente alle squadre sulla carta favorite di palleggiare più comodamente. Altro dato interessante è che di attaccanti big nella top 50 ce ne sono davvero pochissimi: sono i centrocampisti ed i difensori a catalizzare, nel bene o nel male, buona parte dei possessi di una squadra.

Good old times.

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In Bundesliga tanti palloni persi per William (141), terzino destro del Wolsfburg molto attivo in fase di possesso. Dietro di lui la coppia del Werder Brema costituita da Klaassen (117) e Kruse (111), che va a chiudere un terzetto con un giocatore per ruolo, con una classifica generale che risulta piuttosto variegata. La Bundesliga, assieme alla Premier, è il campionato dove si perdono mediamente più palloni (e, quindi, dove se ne recuperano di più) e questo dato, unito a tanti altri che fanno della Bundesliga il campionato europeo dove si mettono assieme i numeri più bassi di tutti in una grande fetta di statistiche offensive, deve far sicuramente riflettere i vari fantallenatori.

Infine, in Ligue 1 sono gli attaccanti a farla da padrone, con un podio costituito da Neymar (119), Diogo Carlos (113) e Payet (110). Il campionato francese è ormai diventato un'esposizione di giocate offensive piuttosto egoistiche ed il dato dei palloni persi è diretta conseguenza dell'andazzo che sta prendendo il torneo negli ultimi anni. Difensori e centrocampisti toccano un numero medio di palloni più basso rispetto a Premier, Liga e Serie A, e questo, se da un lato consente di avere statistiche negative meno punitive, dall'altro relega a "comparse" molti giocatori che potrebbero fare di più in altri contesti tecnico-tattici. 

Fra un pallone perso e l'altro, Payet si diverte così.

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Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.