Non è solo un dentro o fuori per il Milan e soprattutto per Gennaro Gattuso, è molto di più! In tre giorni il tecnico calabrese si gioca panchina e futuro da allenatore in generale e, ironia del destino, contro le due genovesi, Sampdoria e Genoa. A San Siro arriva il Doria per il primo test, in un match che il Diavolo non può permettersi di sbagliare, ma contro un avversario che non fa sconti a nessuno e che ha già messo in difficoltà più di una "grande" e su questo campo, contro l'Inter, ha subito probabilmente la sconfitta più amara della stagione, maturata solo al 93'. Due squadre affamate di punti, quindi, che non possono permettersi passi falsi. Alla Scala del calcio, con queste premesse, lo spettacolo è garantito.

Nella fondamentale sfida di San Siro Gattuso cambia modulo e interpreti, messo in cantina il 4-3-3, è il 4-4-2 il nuovo modulo che vede Rodriguez Calabria esterni di difesa nel quartetto completato da Romagnoli e Musacchio, preferito a Zapata, dinanzi a Donnarumma. A centrocampo fuori Bonaventura con Laxalt e Suso esterni, al centro Biglia e Kessie. In avanti il duo composto da Higuain e Cutrone

Non cambia modulo Giampaolo che, nel 4-3-1-2 d'ordinanza schiera Audero tra i pali con Bereszynski e Murru esterni, quest'ultimo alla sua centesima presenza in massima serie. Centrali di difesa Tonelli e Andersen con Colley ancora in panchina. A centrocampo il trio diga formato da Praet, Ekdal e Linetty; in avanti il tandem Defrel-Quagliarella.

Dopo le formalità di rito, inizia il primo tempo. Ci prova subito Suso dai 25 metri ma il solito potente sinistro è murato da Ekdal. È solo il preludio al vantaggio rossonero che si concretizza al 17' quando Suso lascia partire un cross dall'out di destra per l'accorrente Cutrone che di testa non può sbagliare. Neppure il tempo di esultare che, al 21' Quagliarella lascia sul posto Musacchio, serve Saponara il quale supera Calabria con troppa facilità e sigla il più classico dei gol dell'ex con un destro che non lascia scampo a Donnarumma. Il Milan accusa il colpo e dieci più tardi, al 31' la Samp si porta clamorosamente in vantaggio: Saponara restituisce il favore a Quagliarella, uno stralunato Musacchio sbaglia la trappola del fuorigioco e per l'ex Napoli e Juve è un gioco da ragazzi siglare il 130.o gol in massima serie. Passano solo 4' e Higuain suona la carica, percussione dell'argentino e destro dal limite, ma Audero si allunga e chiude in angolo. Al 36', tuttavia, il Milan trova il pari: dialogo da manuale tra Cutrone e Higuain, il pipita elude la marcatura diretta di Andersen e di destro batte per la seconda volta Audero, mettendo la ciliegina sulla torta a un primo tempo vibrante e ricco di emozioni, dove a farne le spese sono le difese e ad esaltarsi i reparti offensivi. Al 45', dopo 1' di recupero cala il sipario sulla prima frazione di gioco sul parziale di 2-2. 

Nella ripresa si riparte con i medesimi 22 della prima frazione. Subito Milan, con l'azione che origina sul versante sinistro di gioco, e vede il sinistro al volo di Higuain, con Audero che blocca in due tempi. La Samp abbassa il baricentro e il Milan ne approfitta, ma la manovra è compassata e le occasioni latitano. Al 62' però cambia ancora il parziale: sventagliata di Rodriguez a tagliare il campo che trova Suso, lo spagnolo elude la marcatura di Sala e lascia partire un sinistro angolatissimo che non lascia scampo ad Audero per il nuovo vantaggio rossonero. Il Doria si affida ai calci piazzati per trovare il pari, ma con poco successo e l'occasione migliore arriva per il Milan, quando al minuto 87 Suso trova uno sfortunatissimo Laxalt che di testa due volte non riesce a ribadire in rete. Non accade più nulla e dopo 4' di recupero termina il match.

La dirigenza voleva un segnale forte e deciso dal Milan di Gattuso, il tecnico rossonero 23 cani rabbiosi. Così è stato, almeno per ciò che concerne il reparto offensivo, con conferma del nuovo modulo adottato, quel 4-4-2 tanto agognato dal tifo rossonero, e della perfetta sincronia tra Higuain e Cutrone, con nota melodiosa di un Suso che rende a meraviglia anche da mezz'ala con licenza di colpire. Male in difesa i rossoneri, con Musacchio e Calabria in licenza non autorizzata e troppo distratti, nonostante Romagnoli e Rodriguez lasciano intatta la casellina degli errori. Lato Doria, ottima la reazione al gol e la sinergia offensiva, ma quella che era la miglior difesa del torneo serviva un bagno d'umiltà ed è arrivato ancora una volta a San Siro, croce e mai delizia per gli uomini di Giampaolo. Ripartono da qui le due squadre, prendendo quanto di buono visto questa sera e lavorando per il prossimo futuro. Con più di una una conferma in più per Gattuso e molto di buono per Gianpaolo. Corretti gli errori entrambe le squadre e i rispettivi tecnici potranno dire definitivamente la loro in questo campionato.