Intervistato da Radio Anch'io, Gian Piero Ventura la butta sul patriottismo quando ripensa al play off per i Mondiali perso contro la Svezia: "Non cambio strada quando incontro uno svedese, io ho la coscienza apposto. Di certo non vado più a comprare all'Ikea". 

Poi si fa serio e cerca di condividere le colpe: "Mi hanno sempre insegnato che nel calcio si vince in 11 e si perde in 11. Tavecchio? Non l'ho più sentito".

Adesso si pensa al futuro: "Ho una grandissima voglia di tornare ad allenare. In estate ho rifiutato una offerta dalla Serie A perchè non abbiamo trovato l'intesa su quelli che erano i programmi. Ripartire anche dalla Serie B? Non è un discorso di categorie, l'importante sono i programmi".

Poi Ventura spiega la convocazione da parte di Mancini di Zaniolo e Pellegri: "Lo ha fatto soprattutto per vederli di persona, non ci sono strategie o il pensiero di sfruttare nell'immediato questi giocatori. È quanto fatto anche da noi, avendo pochissime finestre ufficiali, per vedere da vicino Chiesa. Lui eliminando gli stage allarga la rosa per valutare. C'è la voglia di verificare da vicino questi giovani".