In molti, in questo primo mese di campionato, ci hanno chiesto informazioni in merito ad una nuova dinamica di azione da gol, che rientra nella categoria di quelle per le quali viene assegnato assist

In particolare la scorsa settimana ci siamo ritrovati a rendicontare nel dettaglio, al di là del nostro consueto spazio dell'analisi assist, il bonus che Fantagazzetta - portale ufficiale del Fantacalcio in Italia - ha dato a Kessie in Cagliari-Milan: l'ivoriano recuperava palla su Padoin, prolungava il pallone, ma poi lo lasciava a Higuain, meglio piazzato, che concludeva a rete. La perfetta esemplificazione di un punto regolamentare che è stato modificato nell'estate 2017, ma che durante la stagione 2017-2018 ha visto pochissime applicazioni, perché di dinamiche simili, in verità, ne abbiamo viste poche, in campo. 

Tràttasi del punto 3 del regolamento ufficiale di assegnazione degli assist

"[l'assist, n.d.r.] Non deve essere un tiro errato, né tanto meno un controllo difettoso, a meno che non sia un tocco volontario atto a proseguire l'azione. Nei rarissimi casi di estremo dubbio in merito all'intenzionalità di passaggio, si propenderà per la volontarietà dell'assist-man, privilegiando quindi il potenziale assist"

Insomma, fermo restando che il classico rimpallo, o quello che è palesemente un tiro non può diventare assist, esistono anche una vasta gamma di tocchi di palla che pur non essendo in maniera evidente dei "passaggi" in senso stretto, lo diventano, per come prosegue l'azione e perché il loro autore, scegliendo di favorire il tiro del compagno, di fatto realizza un assist. Restano sempre da applicare, come da regolamento, le tre condizioni fondamentali: 

I) Deve trattarsi di una giocata volontaria e non pertanto casuale o dovuta a fattori esterni, se non intesa nel senso di tocco atto a proseguire un'azione da cui un compagno trae vantaggio;

II) Deve avvantaggiare in maniera evidente, reale e decisiva chi tira senza che un'eventuale "invenzione" del marcatore annulli gli effetti benefici del passaggio stesso;

III) Chi tira non deve superare o disorientare (in dribbling o in velocità) alcun avversario dopo il passaggio se non, eventualmente, il portiere.

Il caso più esplicativo si è verificato circa un anno fa. Derby di Torino del 23 settembre 2017: l'autore del gol Dybala aveva ricevuto la palla da un tocco di Pjanic atto a rubare la palla a Rincon. L'argentino aveva poi anticipato il compagno ed era andato a segnare. Ma Pjanic, che col suo tocco innesca l'azione del compagno e lasciandogli la palla lo favorisce in maniera tale da trasformare il suo tocco in passaggio, è più che determinante. Assist per Pjanic.

Gol Dybala VS Torino (2017)

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Ma anche e soprattutto quest'anno si sono verificati casi simili, che hanno portato all'assegnazione dell'assist con rimando al medesimo punto del regolamento (il 3). Seconda giornata, Roma-Atalanta: Dzeko riceve, si gira, tocca il pallone ma, vedendo arrivare l'accorrente Florenzi, glielo lascia favorendone corsa e inserimento. E difatti la difesa orobica viene tagliata come un panetto di burro dalla lama calda che è la corsa del terzino giallorosso, che conclude a rete. Assist per Dzeko: non ha letteralmente "passato" la palla al compagno, ma l'ha avvantaggiato, aprendogli un corridoio.

Gol Florenzi VS Atalanta (2018)

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Di Kessie per Higuain abbiamo già detto e scritto. Ma lo rivediamo insieme, per notare le somiglianze tre le varie dinamiche. Kessie recupera e fa ripartire l'azione con il tocco a prolungare, poi lascia ad Higuain trasformando il suo tocco, che era un semplice mix tra intercetto e allungo, in un assist perfetto. Tant'è che viene assegnato

Gol Higuain VS Cagliari (2018)

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Ci sono altri casi, non proprio paralleli, ma che servono comunque ad allargare l'analisi per entrare meglio nell'ottica dell'applicazione del regolamento. Prima giornata, Lazio-Napoli: cross di Hysaj, Allan allunga la gamba per prolungare la traiettoria della sfera che arriva comoda sul secondo palo a Insigne che mette nel sacco. Assist per Allan: voleva passarla sul secondo palo a Insigne? Forse sì, forse no, probabilmente sì. Ma, dice testualmente il regolamento, "Nei rarissimi casi di estremo dubbio in merito all'intenzionalità di passaggio, si propenderà per la volontarietà dell'assist-man, privilegiando quindi il potenziale assist". Prolunga l'azione? Sì. Avvantaggia il compagno? Sì. Bene, quindi assist per Allan.

Gol Insigne VS Lazio (2018)

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Palla prolungata, e microscopici dubbi sulla volontarietà di passaggio, anche su Inglese per Gervinho in Parma-Juventus della 3a: il cross da sinistra viene spizzato dal centravanti, che avvantaggia così Gervinho. E se voleva tirare? Difficile entrargli in testa. Di certo non è evidente che volesse concludere. Quel che è evidente, è come il suo tocco avvantaggi il compagno, accorrente, prolungando l'azione. Quindi, assist per Inglese.

Gol Gervinho VS Juventus (2018)

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Si potrebbe dunque essere portati a pensare, visto questo lungo "filotto" di assist potenzialmente dubbi, ma assegnati, che tutti i tocchi antecedenti al gol vengano trasformati automaticamente in +1. Assolutamente no: esistono tantissimi altri punti del regolamento, da applicare, ed in cui rientrare, affinché il bonus venga assegnato. Un caso recente, ad esempio, ha riguardato il mancato bonus da +1 a quello che è stato il più conteso, durante le aste estive. Cristiano Ronaldo, che contro la Lazio ha ciccato la conclusione, colpendo involontariamente la palla, peraltro, due volte, prima di lasciare il gol a Mandzukic. Niente assist, in questo caso: perchè? Beh, perché questo è il classico colpo involontario al pallone, che pur avendo avvantaggiato chi va a rete, non può mai avere i crismi della "trasformazione" in assist. Ronaldo, difatti, non ha certo volontariamente lasciato che l'azione si prolungasse, favorendo Mandzukic. Così come hanno fatto, invece, Kessie, Pjanic, Pjaca e Dzeko.

Gol Mandzukic VS Lazio (2018)

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Insomma, è da oltre un anno che questa lieve, ma decisiva modifica del regolamento è stata applicata, ma è passata inosservata ai più per mancanza concreta di casi applicativi reali. Che invece in queste prime cinque giornate del 2018-2019 si sono moltiplicati, suscitando alcuni, legittimi, dubbi. Tra i due campionati, però, c'era stato il Mondiale di Russia, con i suoi, tanti, gol, e l'applicazione da parte nostra del medesimo regolamento di assegnazione degli assist. Ecco alcuni esempi, concreti, della linea intrapresa in merito al punto 3 del regolamento.

Gol Coutinho VS Costa Rica: assist a Jesus perché prolunga l'azione e lascia il vantaggio al compagno accorrente.

Gol Inui VS Senegal: assist a Nagatomo perché prosegue l'azione, lasciando il tiro al compagno.

Gol Zanka VS Croazia: assist a Delaney che controlla due volte e poi lascia a Zanka che la spinge in rete.  

Gol Aguero VS Islanda: niente assist a Rojo, perché il suo - pur proseguendo l'azione e avvantaggiando il compagno che poi farà gol, è evidentemente un tiro.

Gol Augustinsson VS Messico: niente assist Claesson perché prova a calciare ma svirgola malamente, la palla per sua fortuna arriva ad Augustinsson che libero fa gol. 

Proviamo, quindi, dopo questa lunga analisi, a tirare le somme e a chiarire le idee ai fantallenatori. 

Il regolamento è stato modificato nell'estate 2017, in un suo singolo punto, per far sì che una determinata tipologia di azione produca l'assist. Che deve essere sempre un tocco volontario, ma non fortunoso: un tiro o un rimpallo, se evidenti, non erano prima e non saranno in futuro, mai, assist. Ma se il tocco, pur non essendo inizialmente, ed evidentemente, un passaggio, lo diventa col fluire dell'azione stessa, l'assist può essere assegnato. Nella maggioranza dei casi, ciò si realizza nel momento in cui un calciatore preferisce favorire la conclusione del compagno meglio piazzato, lasciandogli la possibilità di calciare. Ed è in questi casi che si concretizza quindi il "tocco atto a proseguire un'azione da cui un compagno trae vantaggio". 

Ci saranno, quindi, più assist assegnati, in generale? Forse sì, ma molto pochi. Il pacchetto di regole di assegnazione del +1 resta vasto e restrittivo, oltre che standardizzato come da regolamento. Ma da oltre un anno a questa parte è leggermente cambiato. E che va ad applicarsi anche, nel caso delle partite del 5° turno, alla dinamica del gol di Chiesa contro la Spal. Pjaca riceve palla in area e pianta la palla a terra nel tentativo di girarsi, ma nel girarsi nota l'accorrente Chiesa, meglio piazzato per il tiro, gli lascia la palla e l'esterno realizza. Un vantaggio reale e tangibile, pur non proveniente da un passaggio volontario al 100%. Proprio come nel caso di Kessie, Dzeko, Pjanic e tanti altri. Anzi, nella fattispecie è il suo stop di suola a mettere Chiesa in condizione di segnare: una perfetta applicazione del punto 3C del regolamento. Che, speriamo, dopo questa dettagliata analisi, possa essere ancora più chiaro.

FG Staff  

Gol Chiesa VS Spal (2018)

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