'Se vado a letto alle 5 del mattino il giorno dopo gioco meglio. Se mi addormento alle 11 in partita sono stanco' [Francesco Coco]

 

Digitando 'Francesco Coco' su Google, i risultati pallonari se la giocano, soffrendo, con quelli relativi al gossip, perché in Italia Billionaire, Scherzi a Parte e Corona tirano più di altre notizie sul trentacinquenne da Paternò, ex calciatore già da 5 anni, primo giocatore italiano della storia del Barça e titolare (leggere per credere) nella triste sfida ai coreani al Mondiale 2002.

 

DALLA SICILIA AL MILAN - Francesco nasce in Sicilia il dopodomani dell'Epifania 1977 (stesso giorno, mese, anno di dell'ex fidanzata Manuela Arcuri), a 3 anni lascia l'isola (quella vera...) per trasferirsi definitivamente a Legnano con mamma Giovanna e babbo Nino: 'Non ho più un padre, lui mi ha fatto del male, mi ha rubato tutto; per lui non ci sarà mai il perdono' - le parole di Coco in una recente intervista. Intento a palleggiare da solo nel cortile di casa, con tanto di auto-telecronache, lo nota il vicino, che lo porta a tutti i costi al cognato, allenatore di una squadra di pulcini. Dopo la trafila nella giovanili, Capello, suo maestro di vita, lo fa esordire in prima squadra nel 1995 rimangiandosi la frase che disse al giovane Coco anni prima ('se diventi calciatore, mi taglio i coglioni'); le incomprensioni con Sacchi, Guidolin e Mondonico (nei prestiti a Vicenza e Torino, rispettivamente) ne ritardano la consacrazione, che arriva in rossonero sotto la guida di Zaccheroni nella stagione 2000/2001. Coco gioca 44 partite, segna 2 reti in Serie A (nonostante di sé stesso dicesse 'dovranno allargare o spostare la porta perché io riesca a segnare un gol in serie A') e diventa l'eroe del Camp Nou con un gol ed un assist per lo 0-2 finale.

 

PATA NEGRA y PUYOL - Arrivato a Barcellona sulla scia dei fatti che verranno alla luce anni dopo durante Vallettopoli (ne parleremo...), in prestito con diritto di riscatto a 38,5 miliardi del vecchio conio, Coco si gioca il posto con Sergi e litiga spesso con coach Rexach, ai giornalisti invece ringhierà la frase 'parece que la mafia no existe sólo en Italia'. L'azzurro, chiamato 'el siciliano' dalla stampa, colleziona 23 presenze nella Liga ed una decina in Champions, facendo amicizia con Puyol, tra una cerveza ed un piattone di pata negra, l'appetitoso prosciutto spagnolo ricavato dai celebri porci di razza Alentejana. Tornato a Milano a fine stagione, passa all'Inter in uno scambio alla pari con Clarence Seedorf.

 

GALLIANI E LO SCANDALO GAY - Correva l'anno 2000, Coco, giocatore del Milan, è a bordo di uno yacht in compagnia di quattro uomini, nudi, al largo tra Formentera e Ibiza, in atteggiamenti 'non da ambiente del calcio' (Galliani dixit). I paparazzi colpiscono e chiamano proprio l'amministratore delegato del club di Via Turati, che ammetterà nel 2006 ai magistrati di aver trattenuto 30'000 € dallo stipendio di Coco per pagare le foto a Fabrizio Corona. Nulla da dire, se non che alla fama del consumato playboy (oltre all'Arcuri sono state sue fiamme anche Laura Freddi, Gisele Bundchen, Francesca Lodo e Samantha De Grenet) ci sarebbe d'aggiungere quella del (sospetto) bisessuale, anche alla luce di certe dichiarazioni ai rotocalchi rosa ('sostenevano che fossi gay, ma io dico: e allora? Anzi, ben vengano gli omosessuali in Nazionale, hanno una marcia in più' - 'vivo il sesso con naturalezza, non mi limito al Kamasutra, sono pronto a fare qualsiasi cosa') ed allo stile nel vestire, spesso molto simile a quello del cantante Ricky Martin.

 

SIGERETTE E MAL DI SCHIENA - Perennemente acciaccato, Cuper, Zac e Mancini possono contare sulla sua presenza soltanto 26 volte in 3 anni con la maglia nerazzurra, così prova a rinascere a Livorno, ma un altro serio infortunio (al ginocchio) lo frena per tutta la stagione. Vicinissimo al Manchester City, viene battezzato 'Coco the Clown' dal Sunday Mirror, motivo? Pare si sia presentato al provino coi Citizens con una sigaretta in bocca: bocciatura immediata da parte di Stuart Pearce. Coco non s'arrende e ci riprova coi francesi del Saint-Etienne, ma la società lo rifiuta: scarsa forma fisica. Dopo aver annunciato il ritiro a soli 30 anni per diventare attore in quel di Hollywood, Coco ha il tempo di proporsi gratis al QPR del suo futuro capo Flavio Briatore (Coco è dal 2007 responsabile delle pubbliche relazioni del Billionaire), per poi tirarsi indietro dopo soli tre giorni d'aria londinese e subire l'invettiva del miliardario brizzolato.

 

ISOLA DEI FAMOSI E MODA - Pagato 250'000 € da mamma Rai (ma a sentir lui, s'è trattato soltanto d'un favore personale all'amica Simona Ventura) per sbarcare sull'isola con gente del calibro di Cecchi Paone, Debora Caprioglio e Cristiano Malgioglio, col quale approfondirà una tenera amicizia, Coco si ritirerà per motivi personali dal programma. Tatuatissimo, al volante della sua Jaguar porta a spasso l'attuale fidanzata, la ballerina Elodie, tra gli Champs-Élysées e le vie modaiole di Milano, ove ha inaugurato il primo negozio monomarca G-Star in Italia ed ha oltre 10 negozi della personale linea Urban 77: Coco Urban Street, Coco Urban Lab (più chic), Coco Be Wear (gestito dalla mamma) ed il Coco Urban Café... di certo al ragazzo non manca la fantasia.

 

Storie da parrucchiere a parte, Coco, destro naturale adattato terzino sinistro, sapeva dare del tu al pallone, era in grado di crossare con entrambi i piedi ed in campo non mollava mai, con la nazionale Under 21 ha conquistato un campionato europeo, al Milan ha vinto due Scudetti facendo la fortuna di un bomber del calibro Oliver Bierhoff coi suoi cross; Allegri e Pazzini, di questi tempi, metterebbero più di una firma per poter contare su un terzino così, il cui motto era e sarà sempre: 'il segreto è darlo tutto'.

 

Alan Bisio