Nicola Ventola da Grumo Appula, provìnge de Bbare. Nicola Ventola che fa il suo esordio in Serie A a 16 anni in data 6 novembre 1994, quando al minuto ottantanove subentra a Sandro Tovalieri al Franchi di Firenze col Bari di Materazzi sotto 2-0, reti di Cois e Batistuta su rigore. Erano ancora i tempi in cui Jimmy Fontana, portiere dei Galletti, vestiva una maglia griffata Reusch e non Adidas, come Protti e compagni. Nicola Ventola protagonista con Di Vaio e Flachi della promozione del Bari di Fascetti in Serie A, annata 1996/97: il decimo gol stagionale al Castel di Sangro, le lodi di Venditti, i 15 milioni (di lire) dello sponsor Diadora, la festa coi capelli rossi e la canotta con la scritta "Bari nel cuore". Nicola Ventola, da riserva di Amoruso a trascinatore e perfetto partner di Francesco Totti nell'Italia di Tardelli che vinse l'oro ai Giochi del Mediterraneo a 10 km da casa sua; Pupone e Nicolino, coppia d'attacco divenuta quell'estate sogno erotico di Sensi e Matarrese, trastullanti senza sosta sui lanci illuminanti di Fra' per le progressioni palla al piede di Nick, che dopo la doppietta in finale vola al liceo di Bitonto per sostenere l'esame di maturità, senza medaglia. Nicola Ventola che mamma Nuccia faceva la prof e papà Vito il segretario comunale. Nicola Ventola che per i quotidiani sportivi dell'epoca, tutti, è un campione dall'assicurato futuro. Nicola che Pazza Intersempre lì vivrò nerazzurri / questa mia speranza / nell'assenza / non vivo senza, ugola d'oro. Nicola Ventola che la suocera è connazionale di Erick Thohir, merito del corredo genetico di Kartika Luyet, e che corredo... 

 

 

Nicola Ventola che fa sognare Bergamo e che il Manchester United offrì 23 miliardi del vecchio conio al Bari (l'Inter lo pagò 26 più Spinesi nell'estate '98). Nicola che con un menisco d'acciaio e legamenti in poliuretano forse avremmo visto a mondiali ed europei e con più di 3 presenze in Premier League, retrocesso senza metter becco nel 2004/05 col Crystal Palace di Gonzalo Sorondo e Gabor Kiraly, quello che giocava coi pantaloni della tuta. Nicola che appende le scarpe al chiodo a 32 anni, 314 presenze, 84 gol. Nicola Ventola che è amico degli Zingari e dopo la squalifica di 3 anni e mezzo per illecito sportivo quasi piange, poi fa la valigia e parte con tutta la famiglia verso la città che ospitò Bukowski tra una birra e una puttana, Di Caprio tra un Titanic e un Oscar, Kobe tra uno spot Nike ed una tripla. Ah, ed ovviamente la Kure Bazaar, ditta di smalti atossici di proprietà della bella mogliettina Kartika. Nicola e quell'Inter del 2001 in cui ti aspetti Vieri e Ronaldo e ti ritrovi aggrappato a Ventola-Kallon, 25 gol in due. Nichi-gol in Champions League che entra al posto del Fenomeno e segna a Schmeichel, tre minuti dopo il cambio ordinato da Lucescu, il gol che stava per cambiare la storia: l'1-0 a San Siro contro lo United di Ferguson pochi mesi prima il rocambolesco scherzetto al Bayern Monaco nella finale di Barcellona. Ventola che Lucescu stava per menarlo qualche mese prima in tag team con Taribo West, dopo la partita contro la Lazio. Nicola che invece di dedicarsi alla facoltà di giurisprudenza palleggia di nascosto col Super Tele in ospedale durante la riabilitazione dopo il terribile infortunio al ginocchio, perché il paziente incosciente guarisce prima. 

 

Ventola che si prende la copertina dell'album Panini nel 2008/09 e che se Thohir lo chiamasse oggi, a Milano tornerebbe anche a piedi. Nicola Ventola, idolo non a caso. 

 

Alan Bisio

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