"Il colpo più importante della gestione Ghirardi è colombiano, alto come Maradona e calcia (col destro) come Roberto Carlos: strappato all’Atletico Nacional di Medellin e detto Memín per la somiglianza ad una scimmietta dei fumetti messicani, Pabón è rapido e dotato di un tiro molto potente, che in Emilia gli vale già il soprannome di Paboom. Trequartista, esterno o seconda punta non importa, a Dorlan piace segnare"

[tratto da La Guida per l'asta perfetta 2012/13]

 

La storia che mi lega a Dorlan Pabon parte da lontano ed ha il sapore di empanadas vendute nei vicoli di Medellin, molto prima di Emeghara, tanto per intenderci. È passato quasi un anno da quell'articolo, quando Pabon segnava 5 gol in 6 partite in Libertadores calciando punizioni come questa. Per chi, come me, è sensibile al fascino esercitato dai calciatori esotici in chiave fantacalcistica, fu una gioia vedere il Parma assicursi il talento colombiano; eccitato per le belle parole di Guarin sul connazionale, fomentato dai commenti dei tifosi gialloblu che parlano di nuovo Asprilla e sbalordito dal gol su punizione contro il Levico Terme (dove buca la rete!), ne parlo agli amici, esaltando le qualità di Memin e pronosticandogli una stagione da protagonista.

 

 

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Pabon esulta alla Totti per l'unico gol segnato in Italia (Getty Images)

 

Niente da fare, Pabon nell'intero girone d'andata gioca 12 partite (5 volte da titolare) guadagnandosi la fama di bidone ed una media voto ampiamente inferiore al 6. Complice una condizione fisica così così ed i viaggi intercontinentali per correre dal figlioletto di 8 mesi malato e sottoposto ad operazioni, sparisce ben presto dall'undici di Donadoni, che gli preferisce il sorprendente Sansone. Dorlan ha giusto il tempo di segnare l'unica rete crociata a dicembre in Coppa Italia contro il Catania, ma sembra comunque un pesce fuor d'acqua: non aiuta la squadra, non ne capisce i movimenti, non tira. Mi arrivano sms minatori di amici che non vedono l'ora di liberar le rose fantacalcistiche dal fantasma di Pabon, dico loro di aver pazienza, coi sudamericani è così, hanno bisogno di tempo per ambientarsi. Il d.s. gialloblù Leonardi, però, sembra essere d'accordo con gli impazienti ("meglio un uovo oggi...") e coglie la palla al balzo: il Monterrey lo vorrebbe per l'estate 2013 per una cifra che garantirebbe al Parma persino una mini-plusvalenza, affare fatto. E Pabon cosa fa da gennaio a giugno? Va in prestito al Betis Siviglia, in punta di piedi.

 

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Dorlan in azione contro il Real Madrid nell'ultima Liga (Getty Images)

 

Tornato ad indossare il verde sulla camiseta, Pabon si trasforma: i rosicamenti nostrani si sprecano mentre il colombiano segna il primo gol in Liga contro il Malaga: purtroppo per Leonardi, non sarà l'ultimo. A marzo è decisivo con una doppietta nel 3-3 contro la Real Sociedad ed un mese dopo partecipa alla goleada al Granada col sigillo del 4-0 ad una settimana dal sentito derby di Siviglia: sotto 0-3 al Benito Villamarin dopo mezz'ora di gioco, Pabon apre la rimonta con un gol a metà fra rapina e morbidezza e serve l'assist ad Igiebor per il definitivo 3-3, diventando un eroe per il pubblico verdiblanco. L'ultima gemma (per ora), il numero 22 del Betis l'ha regalata domenica 5 maggio al Camp Nou, aprendo le marcature contro il Barça dopo soli due minuti di gioco e ricevendo, a fine gara, i complimenti di un certo Lionel Messi (i blaugrana hanno poi trionfato 4-2). 'Sono felice a Siviglia, mi sono integrato bene, ma in estate andrò via perché ho un contratto già firmato col Monterrey e intendo rispettarlo'.

Per tutti i nostalgici, a cui Pabon mancherà terribilmente nella prossima asta d'agosto, non resta che la Primera Division de Mexico: il fantacalcio a Tijuana dev'essere uno spasso, Viva Zapata? No, Viva Pabon.

 

Alan Bisio

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