Dopo un anno di assordanti silenzi, El Mudo ha ritrovato la voce e deliziato gli orecchi più esigenti con il suo soave canto.

 

Con queste parole intrise di una velata profezia, si apriva il paragrafo dei centrocampisti del Palermo nella Guida all'Asta Perfetta di Fantagazzetta, alla voce Franco Vazquez. 

 

Parla poco, ma in campo fa parlare i fatti. Vazquez ha già conquistato Palermo e con essa i fantallenatori che gongolano, e non poco. Perché el Mudo, soprannonme affiabiatogli dai tempi del Belgrano, oltre ai 2 gol in 3 partite e ad una media voto pari a quella di Pogba e Nainggolan, ispira troppa fiducia in quell'espressione da uomo maturo, da padre di famiglia per dirla alla palermitana. Nonostante l'ancora giovane età (26 li compirà il prossimo febbraio) infonde una sicurezza rassicurante, sia ai compagni che lo cercano in ogni azione, sia ai tifosi che ne gustano, fieri, le prodezze dagli spalti. E perchè no, anche ai fantallenatori che lo schierano eroicamente contro l'Inter nel posticipo, e che dopo 4 minuti sono già sul divano ad esultare per un + 3 timidamente sperato e prontamente sfornato.

 

Vazquez ha le spalle larghe, oltre a delle scarpette nere di dubbio gusto che però finché dispensano magie nessuno oserà criticare, e la sua storia in rosanero ce lo conferma. Giunto a gennaio del 2012 con l'etichetta del nuovo Pastore, ha avuto un impatto difficile con il calcio italiano. Tant'è che già nell'estate successiva fu  mandato in prestito al Rayo Vallecano. Poi il rientro a Palermo. Con una grandissima dose di umiltà e pazienza è sceso in Serie B, conquistandosi nel girone di ritorno un posto fisso nelle idee tattiche di Iachini che ben presto si è reso conto di avere in mano un patrimonio da presevare e gestire con cura.

 

 

vazquez scarpe
Vazquez e le sue scarpette nere - Getty Images

 

Seconda punta, trequartista, interno di centrocampo, regista. Dove Iachini lo mette, lui sta. E inventa, illumina, delizia, concretizza. Potrebbe dare l'impressione di essere lento e impacciato, vista la stazza (187 centimetri per 87 chilogrammi). In realtà è il primo a ripiegare in fase di non possesso, ed è il primo anche a far ripartire l'azione d'attacco. Non è mai banale, in ogni cosa che fa, dal controllo con la suola, all'apertura in profondità. Sottoporta sta affinando la mira e chissà che Dybala, in segno di rispetto filiale, non si metta da parte concendendogli di battere anche i rigori.

 

Proprio con Dybala forma una coppia già affiatata, seppur atipica, in cui l'uno detiene le caratteristiche che dovrebbero appartenere all'altro. U' picciriddu è una seconda punta naturale che però gioca come prima punta, mentre el Mudo, col fisico del centravanti, gioca in suo appoggio.  

 

La strada per diventare un top player di livello internazionale come qualcuno lo ha già definito è ancora lunga, ma i presupposti per fare breccia nei cuori dei tifosi ci sono tutti!

 

 

Giovanni Migliore