Perché Napoli, perché? E’ la domanda che ci siamo fatti un po’ tutti durante quei maledetti 30 minuti, dal 61’ al 91’. Tre gol praticamente regalati, errori individuali, deconcentrazione, condizione fisica precaria. Tutti fattori che sono costati l’eliminazione dalla Champions League alla squadra di Benitez. Una Champions League che avrebbe portato ulteriori introiti nella casse azzurre e che, molto probabilmente, avrebbe smosso il mercato in entrata, deludente fino ad ora.

 

Poi a mente fredda, sbollita un po’ la rabbia, ho ragionato e mi sono posto questa domanda: ma il Napoli voleva davvero questa qualificazione in Champions League? La mia risposta è stata “forse”, poi pian piano è diventata un “no”.  La superficialità della società, e dello staff tecnico, rafforza questa mia tesi: il primo errore è stato quello di cominciare il ritiro più o meno insieme alle altre squadre di A. Non sono un preparatore atletico, ma credo che una settimana o dieci giorni in più nelle gambe sarebbero servite come il pane. E vogliamo parlare delle dichiarazioni durante il ritiro di Dimaro? Poche, pochissime menzioni al preliminare. Tutti a parlare dell’obiettivo scudetto, dichiarato in pompa magna quest’anno prima dal presidente, poi dai calciatori. Per finire le dichiarazioni di Benitez alla vigilia della gara decisiva di ieri sera: “Possiamo passare il turno, ma uscire non sarebbe una tragedia”, accompagnate da quelle di capitan Hamsik al termine della gara che ha praticamente ripetuto le stesse cose. Probabile allora che la società stia pensando esclusivamente al campionato evitando, magari, di consumare tante energie fisiche e mentali in Champions League? La risposta a questa domanda possiamo averla solo nei prossimi mesi ma valutando gli ultimi due è più che possibile. Sembra quasi che la società abbia affrontato questo preliminare come un peso da smaltire.

 

Una cosa, pero’, è certa presidè: con Koulibaly, Michu e De Guzman lo scudetto non lo vinciamo. E sia chiaro che non mi sto lamentando della qualità dei calciatori arrivati, ma della quantità. Mancano almeno un altro difensore ed un centrocampista per essere competitivi a certi livelli. E servono soprattutto risposte chiare ad alcune domande: che fine hanno fatto Inler, Zuniga ed Henrique? Perché Higuain e Mertens si, mentre loro tre no? La condizione fisica post mondiale non è uguale per tutti?  Risposte che molto probabilmente non avremo mai. Non ci resta che aspettare, allora, questi ultimi giorni di mercato per tirare definitivamente le somme: perché se il Napoli dovesse restare questo ci si avvierebbe, forse, ad una stagione fallimentare. E sarebbe la seconda nei dieci anni di gestione De Laurentiis.

 

Carmine Cassandra